MARCIANISE. La vergognosa vicenda Iavazzi-Lea. Dalla lettera dell’Asi altra prova del fatto che tutti sapevano

16 Luglio 2018 - 18:30

MARCIANISE – Come avevamo promesso ieri, torniamo per un attimo sulla vicenda complicatissima dell’azienda Lea, chiusa qualche giorno fa con ordinanza del sindaco Antonello Velardi (CLICCA QUI).

Quando la presidente dell’Asi Pignetti ha risposto, piuttosto piccata, all’appena citato sindaco, affermando che tutto ciò che stava succedendo in quella che è stata definita l’Asi beach era a dir poco surreale, visto che le inadempienze della Lea erano ben note e ben conosciute dal Comune da molti e molti mesi, si riferiva al rapporto tra la Lea e prima ancora tra la Ecologia Iavazzi e la stessa Asi.

Rapporti connotati da uno scontro pesante, visto e considerato che l’Asi ha sempre considerato illegale quell’insediamento. Illegale rispetto alla Lea, che non aveva mai stipulato convenzione con l’Asi come sarebbe obbligatorio, ma anche con l’Ecologia Iavazzi, la quale aveva sì stipulato la convenzione, ma solo relativamente al trattamento dei rifiuti non pericolosi.

Al di là di questa posizione, che registra anche una clamorosa divergenza con ciò che l’apposito ufficio dell Regione Campania ha consentito con tanto di autorizzazione sia a Iavazzi che alla Lea, resta il dato fondamentale di una vicenda importante e centrale nella considerazione di conoscenza cognitiva del Comune di Marcianise.

Un’altra prova, dunque, del carattere mistificatorio del ridicolo presidio organizzato dal sindaco nei pressi dell’azienda poi chiusa con le modalità incredibili che abbiamo spiegato sabato.

CLICCA QUI PER LEGGERE LA RICHIESTA DI REVOCA DELLE AUTORIZZAZIONI ALLA LEA SPEDITA DALL’ASI: Richiesta ASI