MARCIANISE. Ormai è scontro tra il sindaco Velardi e i Vigili Urbani. Per le indennità non pagate è in vista lo stato d’agitazione

17 Maggio 2021 - 17:35

Naturalmente lo scontro riguarda il Comune e i rappresentanti sindacali e non coinvolge il comandante facente funzione Fedele, il quale, riguardo alla poche multe elevate…

 

MARCIANISE – Quella tra l’amministrazione comunale e alcuni componenti del Comando di Polizia Municipale di Marcianise non è più una guerra strisciante.
Il sindaco Velardi non ha fatto mai mistero della sua insoddisfazione per il lavoro dei caschi bianchi marcianisani.
Poi ci sono i passaggi formali, cioè gli incontri ufficiali tra i rappresentanti sindacali e la stessa amministrazione.
Di fronte alle richieste, ormai significativamente datate, che i Vigili Urbani avanzano, sembra aver risposto picche, anzi ha ribadito una serie di rilievi e critiche negative nei confronti degli agenti di Polizia Locale, a dire dell’amministrazione “colpevoli” di non essere presenti in strada per eseguire il servizio di ordine pubblico ed elevare sanzioni per violazioni al Codice della Strada.

I vigili chiedono il pagamento di diverse indennità, a partire dagli straordinari elettorali non ancora liquidati da ottobre 2020.

Al momento quello tra il Comando dei Vigili e amministrazione assomiglia a un dialogo tra sordi, nel senso che il sindaco e i suoi delegati appaiono di tutt’altro avviso, continuando a temporeggiare e a calcare il tasto della scarsa efficienza, rispetto alla quale i Vigili negano decisamente, relazionando su una presunta e significativa carenza di organico.
La posizione della comandante facente funzione Fedele è, al momento, indecifrabile, anche se indiscrezioni raccontano di un certo consenso e di un’adesione di massima che Fedele avrebbe mostrato rispetto alle contestazioni più pressanti sulla mancata elevazione di multe stradali.

Se il muro contro muro dovesse proseguire anche nel prossimo incontro, previsto per questa settimana, non si esclude la dichiarazione di uno stato di agitazione, con conseguente richiesta alla Prefettura di Caserta di attivare la cosiddetta “procedura di raffreddamento”, in pratica una convocazione delle parti in conflitto in modo da verificare se, grazie alla mediazione prefettizia, esistono le condizioni per evitare forme di lotta ancora più significative.