MARCIANISE&APPALTOPOLI. La Mic del palazzetto, quella delle “indebite pressioni” a Spasiano, ha lavorato con i fratelli Rossano. E Franca Nubifero…

15 Luglio 2019 - 17:48

MARCIANISE – C’è voluto un anno, ma alla fine la bomba Mic è esplosa.
Il 25 luglio del 2018, questo giornale raccontava le vicende di una strana gara d’appalto, finalizzata ai lavori di costruzione del nuovo palazzetto dello sport, che dovrebbe nascere sulle ceneri dell’ex canapificio.
Ci occupammo della vicenda perché la commissione di gara aveva esaminato la documentazione esaminata da 5 imprese e ne aveva escluse 4, con la possibilità che solo un paio di queste, anche alle luce del clamore sollevato dal nostro articolo, potessero essere ripescate, rendendo il resto della procedura almeno formalmente credibile sul piano della concorrenza.
L’unica impresa sopravvissuta era proprio la Mic, con sede in via Novelli a Marcianise, “formalmente riferita – così scrivevamo – a Tommaso Colella.
Da quel momento in poi è successo letteralmente di tutto. Un vero e proprio scontro frontale tra l’amministrazione comunale e l’ingegnere Gennaro Spasiano, Rup della gara ma, badate bene perché il particolare è tutt’altro che irrilevante, fuori dalla commissione aggiudicatrice, presieduta dalla signora o signorina Franca Nubifero (così avrebbe detto il grande Mike), da un tal Letizia e da due ingegneri esterni.
Spasiano, rispondendo a Velardi, ha detto e ribadito che lui ha indugiato a fornire il parere di congruità dell’offerta, cioè ad apporre il sigillo definitivo del Rup su quello che la Nubifero e gli altri avevano messo nero su bianco, stilando una graduatoria, perché ha ricevuto “indebite pressioni”.

Velardi gli ha detto di andare in Procura e pare che stavolta Spasiano ci sia andato per davvero.
Coincidenza vuole che l’impresa Mic, che ha conquistato il primo posto in graduatoria e probabilmente l’aggiudicazione frutto della sostituzione di Gennaro Spasiano (rimosso dal ruolo di Rup, assunto dal probabilmente più malleabile architetto Andrea De Caprio), sia la stessa impresa sopravvissuta al primo taglio di quattro su cinque soggetti partecipanti al bando, avvenuto nel luglio di un anno fa.

A Marcianise si parla di una relazione molto ricca di affinità, di corrispondenze di amorosi sensi, tra la Mic, l’assessore ai Lavori Pubblici Tommaso Rossano e alla sua famiglia.

Di per sé, questa può essere una esercitazione di tipo giornalistico che dovrà però trovare una adeguata finalizzazione nei prossimi giorni, quando dovremo necessariamente spiegarvi su quale base si siano sviluppate le relazioni tra Mic e i Rossano e di quale natura queste siano state.
Non vogliamo pescare nel torbido, però è evidente che se Gennaro Spasiano da Rup formalmente in carica dice di aver ricevuto “indebite pressioni”, se è vero come è vero che l’aggiudicazione a Mic di questo appalto non è stata mai messa minimamente in discussione, sin dal tempo dello “sterminio” delle altre ditte partecipanti, non rappresenta un esercizio di gratuita malevolenza provare a terre a fuoco, nell’interesse stesso dell’assessore ai Lavori Pubblici Tommaso Rossano, l’esistenza di eventuali relazioni tra loro.
Basta per dire che l’azienda e i Rossano siano connessi ricordare che proprio con i Rossano progettisti, la Mic si è aggiudicata, come scrivemmo l’anno scorso, i lavori di efficientamento energetico di molte scuole della provincia, sempre sotto l’egida della signora Nubifero, oggi presidente di commissione di quest’altro appalto?

In un processo forse non sarebbe sufficiente.
A casa di Casertace non è sufficiente lo stesso in assoluto, ma basta per iniziare una indagine giornalistica serena e nitidamente garantista.
Restiamo a disposizione qualora le persone citate in questo articolo volessero esprimere il loro punto di vista in dissenso o integrazione del contenuto.