MONDRAGONE. Che schiaffo al presidente del consiglio Claudio Petrella: stralciato il finanziamento per il buffet del libro del cugino di “papà Franco”
7 Settembre 2018 - 17:32
MONDRAGONE – Si tratta di rumors. Diranno, naturalmente che le notizie non sono veritiere, ma il tempo è galantuomo e noi che da anni scriviamo di politica nelle varie città di questa provincia, ben conosciamo fatti e soprattutto personaggi.
Petrella padre, cioè Franco Petrella e Petrella figlio, cioè Claudio Petrella, tutto sono, fuorché dei neofiti della politica. Si sentono, ormai storicamente, una componente importante, in grado di essere un costante ago della bilancia per far vincere uno o l’altro schieramento.
Per cui, se filtrano determinate indiscrezioni, vuol dire che stesso loro, cioè Franco e Claudio Petrella, le hanno, almeno in parte legittimate attraverso qualche parola detta davanti a più persone.
A quanto si dice, a Claudio Petrella, presidente del consiglio comunale questa maggioranza comincerebbe vagamente ad andare stretta. Claudio Petrella ha la sensazione, ed è la sensazione di un politico esperto, dunque non campata in aria, che lui, che a lui, più dell’indennità da presidente, non concederanno. Una realtà di cui ha avuto un saggio in queste giornate.
Nella ristrutturazione fisica del comune di Mondragone, la collocazione di Petrella si è ridotta nella sua valenza. L’ufficio di rappresentanza è scomparso, insieme alla sua scrivania. Ma in queste ore, la giunta comunale così com’era stato già annunciato dalla consigliera comunale Teresa Pagliaro, moglie di Mario Fusco, è stato stralciato il contributo economico per l’organizzazione di un buffet in occasione della presentazione del libro scritto dal cugino del padre, il generale in pensione Francesco Petrella.
Solo un patrocinio morale correggendo la proposta di delibera all’ultimo momento! Ancor più di Claudio Petrella, sarebbe adirato suo padre Franco. Quest’ultimo sta sviluppando una riflessione politica rispetto alla quale coglie un accrescimento del potere da parte dell’ex sindaco Ugo Conte il quale starebbe pensando solo a se’ ed ai suoi elettori.
E questo, addirittura, a scapito dei Petrella. Tanto e’ vero che per un ufficio del Presidente che scompare ed una scrivania che non c’è più, sempre al pian terreno di viale Margherita, l’ex sindaco Conte che ricordiamo non ricopre alcuna carica ufficiale visto che Michele Conte è suo figlio, ma comunque una persona fisica diversa, si sarebbe fatto liberare anche un armadietto del quale avrebbe anche la chiave.
Probabilmente si tratta di una piccola leggenda metropolitana, messa in giro dagli avversari politici di questa amministrazione e di Conte, perchè se fosse vero ci troveremmo di fronte a un fatto penalmente rilevante. E Conte, come ben sa, dato che ha fatto il sindaco per tantissimi anni, potrebbe essere indagato per peculato in concorso con l’impiegato che gli ha messo a disposizione l’armadietto che, ricordiamo, è un bene del comune di Mondragone, disponibile per il lavoro dei dipendenti o al massimo degli amministratori comunali e dei consiglieri.
Questo armadietto avrebbe la funzione di conservare gli atti amministrativi, delibere e determine, che Conte esaminerebbe abitualmente, in modo da evitare di farsi vedere mentre reca sotto braccio questi faldoni, nell’atto di portarseli a casa.