MONNEZZA GATE A MADDALONI. Con cortesia ci scrive Arturo Cerreto. Ma per quattro motivi la sua lettera non ci convince, anzi accresce i dubbi su quei 302 euro a tonnellata

7 Luglio 2019 - 19:27

IL TESTO INTEGRALE DELLA MISSIVA DI ARTURO CERRETO:

Egr. dott. Guarino, mi lusinga quasi apparire, nel giro di pochi giorni, sulla sua testata giornalistica, c’è quasi da montarsi la testa per un umile funzionario comunale.

Visto che mi pone delle domande, sono ben lieto di risponderle e chiarire, seppur succintamente, la vicenda che ha interessato in questi giorni il Comune di Maddaloni, portandolo quasi sulla soglia di un’emergenza igienico-sanitaria.

Come lei ben sa, visto che ha letto la mia determina di affidamento per un mese del servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti organici, dopo l’aggiudicazione della gara biennale, svolta presso la Stazione Unica Appaltante di Napoli, alla ditta avellinese “FIR Ecologia S.r.l.” si sono registrati numerosi disservizi.

Tale ditta, in qualità di società intermediaria, ha designato quale impianto di destinazione dei rifiuti organici del Comune, quello della società “Gesia S.p.a.”.

A causa di problemi, credo di natura economica, verificatisi fra le due società è stato impedito ai camion della società “Buttol S.r.l.”, affidataria del servizio d’igiene urbana, di poter scaricare i rifiuti organici domestici, gli sfalci d’erba e le potature nel suddetto impianto.

In tutto questo bailamme, il Comune si è trovato, dopo un regolare affidamento, a non poter usufruire più di un servizio essenziale che, per la sua stessa natura, non può essere interrotto, ragion per cui l’Ente ha nominato un legale, per la valutazione dei danni subiti e subenti.

Dopo due distinte gare si è dovuto assegnare il servizio all’unica ditta che ha formulato un’offerta, ben sapendo che il prezzo era considerevole.

La maggiorazione del prezzo da € 172,98 dell’appalto con “Fir Ecologia S.r.l.” ad € 302,75 del recente affidamento saranno compensati con l’escussione della polizza fideiussoria, stipulata dalla società avellinese.

Il problema vero è che in Campania non esistono impianti pubblici di compostaggio o biodigestori, per cui i Comuni sono sottoposti alle leggi di un mercato che è monopolizzato da impianti privati per la maggior parte fuori regione.

In questi giorni la chiusura di alcuni impianti di compostaggio fuori regione ha comportato che gli impianti privati campani di lavorazione dei rifiuti umidi, si sono visti ridotte le quantità di rifiuti da conferire e stanno subendo richieste economiche sempre più crescenti per poterli smaltire.

Quindi il Comune di Maddaloni si è trovato, dopo il recente affidamento, ad essere mollato dalla società aggiudicataria che, evidentemente, non possedendo quote contrattualizzate di rifiuti da sversare in impianti finali, ha subito un costo sempre più crescente per lo smaltimento.

Tale situazione d’incertezza ha comportato che nessun impianto campano, benché interpellato più volte dal Comune, abbia formulato un’offerta economica.

Quindi, si renderà conto che il Comune e, di conseguenza, i cittadini stanno subendo la spietata legge del profitto e la mancanza d’impianti pubblici in Campania per lo smaltimento dei rifiuti organici.

Se la Regione, a seguito della sua manifestazione d’interesse, avesse accolto nell’anno 2016 la candidatura del Comune di Maddaloni (gestione Commissario De Lucia) ad ospitare sul proprio territorio un impianto di compostaggio, oggi non staremmo a parlare della crisi dei rifiuti ed i cittadini di Maddaloni, non solo avrebbero avuto un notevole abbattimento sulla Tari ma il Comune stesso avrebbe avuto considerevoli ristori ambientali.

Il perdurare di questa situazione, potrebbe causare un effetto domino anche nei confronti di altri Comuni, se non vi è l’intervento deciso di enti sovracomunali e del legislatore.

Infine, le rappresento che gli atti dell’Ufficio Ambiente ed Ecologia, sono consultabili da tutti coloro che ne facciano debita richiesta e che sarei ben lieto. per il futuro. di notiziarla direttamente sul mio operato, evitando che altri funzionari comunali, con scarsa conoscenza della tematica, le possano dare notizie imprecise.

Distinti saluti.

F.to Arturo Cerreto

 

LA REPLICA DI CASERTACE (Gianluigi Guarino):

Non possiamo prendere di petto, almeno sotto il profilo dei toni, una persona cortese, disponibile e sufficientemente intelligente da aver capito, per tutto quello che Casertace ha causato negli ultimi anni dentro e attorno al Comune di Maddaloni, che il muro contro muro nei nostri confronti non rende e che noi non gestiamo il potere ma crediamo nel rigoroso rispetto delle leggi.

Per cui, Arturo Cerreto, funzionario e reggente del settore Ambiente, Ecologia e Cimitero, non si sottrae e risponde al nostro invito, alla nostra richiesta di chiarimenti su questa folle vicenda di affidamento ad una ditta di Acerra del servizio di smaltimento della frazione umida dei rifiuti per la mostruosa somma di 302 euro a tonnellata.

Il fatto che Cerreto risponda, se da un lato gli vale un nostro ringraziamento e comunque la considerazione di aver di fronte una persona che non si arrocca e che invece crede nelle regole del confronto democratico, non significa che il funzionario meriti un bonus tanto grande da far passare ciò che scrive come fondato e soprattutto come un contributo sufficiente a incrociare la necessità urgentissima, addirittura cogente, di una spiegazione completa dei fatti e non selettiva come quella che fornisce Cerreto nella sua cortese lettera.

Punto primo.

Cerreto, ma cos’è questa cavolata della società di intermediazione? Da dove avete importato questo modello organizzativo e pesantemente antieconomico per l’organizzazione dei servizi legati alla filiera della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti?

Più ci pensiamo e più non riusciamo a capire a cosa serva una società di intermediazione se non a combinare guai seri come quelli verificatisi negli ultimi dieci giorni.

Domani, dottor Cerreto, le racconteremo noi qualcosa della Fir Ecologia e questa vicenda risulterà ancor più sconcertante.

Ci stupisce che proprio un funzionario del Comune di Maddaloni venga a raccontare a Casertace che quella gara vinta dalla Fir Ecologia è stata aggiudicata alla Stazione Unica Appaltante di Napoli.

E allora le dobbiamo rimproverare di non aver seguito in maniera puntuale questo giornale negli ultimi 7-8 anni. Cavoli, proprio il Comune di Maddaloni, e questo lo hanno scritto molti magistrati in diversi atti giudiziari, rappresenta la prova evidente di ciò che noi di Casertace teorizziamo a partire dagli anni 2009-2010, da quando cioè il primo modello di Stazione Unica Appaltante, serio ed efficace, basato sulla presenza stabile delle sedute di aggiudicazione dei comandanti provinciali di Carabinieri e Guarda di Finanza, del Questore, del Procuratore della Repubblica o di loro rappresentati, fu ovviamente messo da parte e sostituito con una barzelletta alla casertana.

Le gare si istruivano nei Comuni, che cucivano abilmente i vari articoli dei capitolati in modo che questi diventassero vestiti su misura e poi il tutto finiva al Genio Civile e successivamente al Provveditorato delle Opere Pubbliche, dove non c’erano Carabinieri e Finanzieri, ma funzionari come lei, dottor Cerreto.

Si bloccava per qualche tempo la procedura per dare l’idea di una potestà superiori vigile al limite dell’occhiuto, ma era tutta una sceneggiata, perché io personalmente non ho mai scritto un articolo né parlato di un’aggiudicazione da parte della SUA dopo uno stravolgimento del capitolato scritto dalle mano sagaci di componenti della burocrazia dei Comuni e magari, nottetempo, in qualche studio professionale dentro una sorta di tavolo, partecipato anche da qualche imprenditore.

Quindi, gentilmente dottor Cerreto, eviti di utilizzare l’argomento della SUA per dire che il Comune di Maddaloni quasi non c’entra con la gara vinta da Fir Ecologia, perché ci fa arrabbiare e peggiora solo la situazione, visto che di robe del genere ne abbiamo raccontate, in questo giornale, a migliaia, e su queste cose è anche finito qualcuno in galera.

Poi è arrivata l’Asmel e la situazione è finanche peggiorata, ma questa è un’altra storia.

Punto secondo.

Ci faccia capire bene. Anzi ci mandi già domani mattina alle 8, neanche un minuto dopo, l’elenco delle 15 imprese invitate in questa gara per un mese, relativamente all’avviso scaduto il 28 giugno. Contemporaneamente ci spedisca anche l’elenco delle altre 11 imprese, anzi ne bastano 10 perché il nome della ditta che ha vinto lo conosciamo, relativo all’avviso scaduto il 2 luglio.

Se abbiamo capito bene, 25 imprese non hanno dato alcuna risposta all’invito. Solo una l’ha fatto e ovviamente non dovendo combattere con alcun concorrente, ha sparato lo stesso prezzo che il Barcellona chiede per cedere Lionel Messi.

Punto terzo. 

La trovata del format della “monnezza intermediata” ha prodotto, dunque, una lite i cui motivi lei afferma di non conoscere, tra la Fir Ecologia e Gesia.

Siccome l’intermediatore ha litigato, per una questione di quattrini, lei e l’amministrazione comunale di Maddaloni, perché alla fine la responsabilità politico-istituzionale non può non gravare su di voi, avete scritto un’ordinanza dicendo che siccome i bambini litigano voi, cari maddalonesi, la frazione umida dei rifiuti, a partire dagli scarti alimentari, ve la potete anche mangiare, ma non dovete osare sversarla da qualche parte.

Le sembra un ragionamento degno di gente che ha la responsabilità di governare una città di 40mila abitanti?

Quarto ed ultimo punto.

Dunque la differenza tra i 175 euro a tonnellata che pagavate per Gesia e i 302 che andranno alla ditta di Acerra saranno a carico dell’intermediatore Fir Ecologia, che risarcirà il Comune con l’importo della sua fideiussione.

Continuiamo a non capire. Ci può spiegare qual è il ruolo che deve svolgere questo autentico ufo calato all’improvviso sul pianeta delle ordinarie modalità, già loro in verità problematiche e opache, che strutturano il rapporto tra i Comuni e le imprese che si occupano della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in quel di Maddaloni?

Cos’è la Fir Ecologia, un prototipo sperimentale per vedere come si fa a riempire la città di monnezza sotto i 40 gradi di un luglio a cui, a dispetto della famosa canzone di Riccardo Del Turco, non vuol bene più nessuno?

Per quanto riguarda il finale, sulle occasioni perdute rispetto agli impianti di compostaggio, la posizione favorevole di Casertace, in linea di principio, su questi impianti è arcinota.

Ma parlarne adesso significa divagare, depistare, ciurlare nel manico. Oggi è importante una sola cosa: chiarire ogni aspetto di una vicenda che chi ha fatto quello che ha fatto a Maddaloni, compreso, suo malgrado, aver contribuito all’arresto di un sindaco e alla decapitazione di un’intera amministrazione comunale, considera poco chiara e con molti risvolti inquietanti.