NCO. I servizi territoriali e domiciliari vengono smantellati: “Siamo arrabbiati”

25 Ottobre 2025 - 10:21

Il monito di Pasquale Corvino, Presidente della Coop Agropoli Nuova Cucina Organizzata

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CASERTA (comunicato stampa) Sono più di 20 anni che sentiamo parlare di enormi investimenti in strutture private nell’alto casertano e sul litorale domizio da parte della criminalità organizzata, strutture poi accreditate dalla pubblica amministrazione (Regione Campania) per l’erogazione di servizi sanitari e sociosanitari. Con questo sistema, grazie a dei prestanome, tutto risulta più semplice e garantito.

Infatti! cosa sta accadendo a Caserta/Campania? Le strutture di riabilitazione sono piene come l’uovo, mentre i servizi territoriali e domiciliari vengono smantellati non rispondendo ai bisogni delle persone fragili, ma agli interessi monetari dei gestori delle grandi strutture.

Oggi sempre di più la Politica parla della sanità di prossimità, ma lo fa a chiacchiere. Nei fatti non riesce o non vuole spezzare questo connubio di interessi.

Giusto un anno fa denunciammo il sistema perverso di alleanze tra camorra, affari, politica e massoneria all’interno dell’Azienda Sanitaria. Oggi abbiamo la conferma di quello che avevamo denunciato.

Per rispondere alle alleanze di questo sistema, infatti, si interrompono i PTRI (Progetti Terapeutici Riabilitativi Individuali sostenuti dal Budget di Salute, là dove notoriamente si raggiungono risultati incoraggianti (lo certifica la stessa ASL in pubblicazioni ufficiali come quella del dr. Fabrizio Starace, ex Responsabile del Socio Sanitario dell’ASL Ce2) per indirizzare gli utenti verso gli amici degli amici spendendo il triplo e creando anche un danno erariale.

La dimostrazione è data dal fatto che in queste strutture ci sono persone fragili da oltre venti e più anni incarcerati come se avessero commesso reati gravi. E stiamo parlando di persone che non solo non hanno commesso nessun reato, ma potrebbero serenamente vivere nella propria comunità in maniera dignitosa.

Siamo arrabbiati.

Qualche giorno fa un nostro socio fragile è stato sradicato dopo aver fatto un percorso riabilitativo di diversi anni che lo aveva portato a raggiungere, rispetto alle condizioni iniziali, un notevole livello di vita autonoma e dignitosa.

Abitava in una civile abitazione (gruppo di convivenza) al centro del paese che gli permetteva di frequentare agevolmente il bar, la parrocchia, la spesa al supermarket, la farmacia e tutti i servizi essenziali che lo aiutavano e facilitavano nel suo percorso di inclusione sociale ricavandone benefici anche sul piano sanitario (riduzione dei farmaci e azzeramento dei ricoveri – TSO)

Questo che abbiamo appena raccontato è l’ABC di un servizio che risponde ai bisogni e ai desideri delle persone fragili, oggi scientificamente confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da tutte le normative dello Stato Italiano.

La vera brutalità è stata vedere strappare via Giggino, portandolo in una struttura chiusa e sperduta in campagna nell’alto casertano, sradicandolo da tutte le relazioni umane e sociali costruite con amore e fatica nel corso degli anni. Come se Giggino fosse un pacco. Come se il suo pensiero e i suoi desideri fossero fogli in mano ai burocrati.

Questa è una sanità che a noi non piace. Una sanità che distrugge quell’umanità che Basaglia aveva inserito nella Legge 180.

Ma non è la 180 che non funziona. È LA VOSTRA MENTE PERVERSA E CORROTTA A NON FUNZIONARE, che se ne frega dei diritti e la dignità delle persone, ma duplica nuovi manicomi e una nuova classe dirigente con una cultura manicomiale.

Che colpa ha Giggino per essere rinchiuso? A chi aveva fatto del male?

Con lo smantellamento dei servizi di prossimità territoriale si sono lasciate sole le famiglie e gli utenti scaricando su di loro il peso delle malattie e delle difficoltà che comportano creando un sistema che risponde alle emergenze volutamente pianificate. La risposta è stata la chiusura, non l’affiancamento e il supporto alle famiglie.

Di storie come quella di Giggino ce ne sono a centinaia per una responsabilità miope della politica regionale che si è venduta i bisogni e i diritti delle persone per una frittura di pesce, infatti questa provincia è stata trattata come un macello e a capo hanno messo un veterinario

Pasquale Corvino Presidente Coop Agropoli Nuova Cucina Organizzata