Niente pena più mite per Franco Minutolo. La decisione dei giudici in Cassazione

9 Ottobre 2019 - 14:29

SAN NICOLA LA STRADA (red.cro.) – L’istituto della continuazione del reato è applicabile nel caso in cui più reati siano stati commessi in esecuzione del medesimo disegno criminoso, anche quando si tratti di reati appartenenti a diverse categorie e puniti con pene eterogenee e può portare ad una diminuzione del computo della pena stessa. Su questa interpretazione si è basato il ricorso di Franco Minutolo, 52 anni, imprenditore di San Nicola La Strada, condannato per concorso in associazione di tipo mafioso e, successivamente, per estorsione, in due diversi processi nati da inchieste su cui gli inquirenti hanno fatto luce nei rapporti tra l’imprenditoria di Caserta e il clan Belforte.

La richiesta dei legali di Minutolo, quindi, si basava su un rapporto continuativo tra i reati, compiuti tra il 1999 e fino al maggio 2005, e si scontrava con ciò che è stato sentenziato dalla corte di Appello di Napoli il due luglio dello scorso anno. I giudici napoletani, nella loro decisione, avevano spiegato che i reati, per poter essere avvinti dal vincolo della continuazione, dovevano essere programmati almeno nelle loro linee essenziali. Il ricorso, come prassi prevede, si è spostato in corte di cassazione, la quale, in questi giorni ha reso note le motivazioni con cui ha rigettato il ricorso di Minutolo, confermando di fatto la decisione presa in secondo grado di giudizio.

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