ORE 17.56 ESCLUSIVA. ALLUCINANTE. Due neonate potrebbero morire. Il direttore della Pineta Grande denuncia: “Arrivate dal Santobono avvolte in copertine a più di 42° centigradi”

5 Settembre 2019 - 18:05

CASTEL VOLTURNO(g.g.) Cercheremo di non usare parole eccessivamente colorite e cercheremo anche di capire quale possa essere il punto di vista di chi viene tirato in ballo non da uno qualsiasi, bensì dal direttore sanitario della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, divenuto un autentico centro di eccellenza e punto di riferimento della sanità dell’intera provincia di Caserta e non solo, Mario Borrelli, peraltro persona con una lunga esperienza di dirigenza all’interno di strutture pubbliche.

Ma questo lo faremo nei prossimi giorni, quando contatteremo la direzione sanitaria dell’ospedale Santobono-Pausillipon. Ora, siccome Mario Borrelli lo conosciamo come professionista e di lui ci siamo anche occupati in passato nell’ambito degli articoli che dedicavamo ai vari giri di valzer delle nomine asl, riteniamo che se il medesimo ha scritto quello che ha scritto nel suo esposto, allora probabilmente emerge un quadro degli eventi che va approssimato per difetto.

Dunque, lo scorso 31 luglio o 31 agosto, dalla lettera non si capisce con precisione, al reparto Terapia Intensiva neonatale della clinica Pineta Grande sono arrivate, provenienti dal Santobono Pausillipon, due neonate, partorite prematuramente alla 31esima settimana.

A questo punto, inizia il racconto raccapricciante che Mario Borrellli mette nero su bianco: “Erano avvolte in una coperta termica – scrive il massimo dirigente della clinica Pineta Grande – di tipo “a mantellina” contenente all’interno un materassino riscaldante. La temperatura delle neonate era di 39° C e presentavano eritemi che si sono ben presto trasformati in flittene maggiormente presenti in regione posteriore e dei glutei.

Mario Borrelli fa anche il nome e il cognome del medico C.I e dell’infermiera pediatrica S.T., con auto limitazione nostra alle sole iniziali per puro spirito liberale e garantista e non perchè siamo obbligati, visto e considerato che quella di Mario Borrelli è una lettera ufficiale in vista alla Direzione Sanitari dell’università Federico II di Napoli, al servizio Neonatale sempre dell’università Federico II, all’ostetricia e ginecologia della Federico II, al Servizio Sten (Servizio di Trasporto ed Emergenza Neonatale) dell’ospedale Santobono e per conoscenza all’assessorato alla sanità della Regione Campania, che come ben sappiamo non esiste ma è assorbito dal commissario di governo Vincenzo De Luca.

Le neonate sono state prese in cura – racconta Mario Borrelli – dal Personale del TIN del Pineta Grande Hospital. La prognosi è a rischio quod vitam“, in pratica, aggiungiamo noi, riservata, anzi riservatissima, con evidente pericolo di vita. Borrelli precisa che la Pineta Grande Hospital ha redatto un referto “inviato alla autorità competente”. In pratica, riteniamo ai carabinieri e alla polizia.

Si è provveduto a monitorare – aggiunge il direttore sanitario – a distanza di oltre 12 ore, la temperatura dei materassini utilizzati per il trasporto utilizzando un termometro PIC che arriva a registrare fino a 42°. A distanza di oltre 12 ore dal trasporto, la temperatura dei materassini era ancora di 42° C (non possiamo dire con certezza quanto oltre visto il sistema che è stato possibile usare).

La conclusione si esplicita attraverso un monito secco e disarmante, almeno per chi lo legge: “Alla luce di quanto segnalato, si invitano le strutture interessate a non utilizzare le copertine usate per il trasporto o a formare adeguatamente il personale che utilizza le stesse, al fine di evitare episodi simili.

Inutile dire che il fatto è talmente grave da rendere necessario un supplemento di indagine da parte nostra partendo, come scritto prima, dalle spiegazioni che chiederemo alle strutture amministrative della Federico II e a quelle sanitarie della Santobono-Pausillipon.