Processo Jambo, per la difesa il boss Zagaria non era il socio occulto dei fratelli Falco: sono ricchi di famiglia

18 Aprile 2024 - 18:14

Proseguono le discussioni degli avvocati difensori.

TRENTOLA DUCENTA. Dopo la requisitoria dello scorso febbraio del sostituto procuratore della Dda Maurizio Giordano, proseguono le discussioni degli avvocati della difesa nel processo sulle presunte infiltrazioni camorristiche nella realizzazione del centro commerciale Jambo di Trentola Ducenta, che vede imputati Alessandro Falco, patron del centro commerciale, Michele Griffo, ex sindaco di Trentola Ducenta, Ortensio Falco e Nicola Picone.

Stamattina è stata la volta della difesa dei fratelli Alessandro e Ortensio Falco discutere davanti alla Prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Francesco Ciocia, a latere Eugenio Polcari Marzia Pellegrino). Il legale ha sottolineato che i suoi assistiti non avevano bisogno del denaro di Michele Zagaria e che quest’ultimo non era il loro socio occulto. Per l’avvocato i Falco sono sempre stati ricchi di famiglia e, per tale ragione, non avrebbero avuto bisogno dei soldi del boss per realizzare il centro commerciale di Trentola Ducenta.

Il pm della Dda Giordano, durante la requisitoria, aveva chiesto il sequestro del 51% delle quote societarie della Cis Meridionale, di proprietà di Alessandro Falco ma ascrivibili, secondo la Dda, a Michele Zagaria, oltre a due richieste di condanna e a due assoluzioni. 

Giordano ha invocato 11 anni di reclusione per Alessandro Falco, 8 anni per Michele Griffo. Assoluzione per entrambi da tutti i reati contravvenzionali. Chiesta l’assoluzione per Ortensio

Falco, a cui era contestato il reato di intestazione fittizia di beni e per Nicola Picone, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Richiesta di non luogo a procedere per Nicola Pagano in quanto deceduto.

Nel collegio difensivo impegnati, tra gli altri, gli avvocati Carlo De Stavola, Paolo Trofino, Giuseppe Stellato, Davide De Marco.