PROVINCIA. Aggiudicazione definitiva di 230 mila euro per manutenzione stradale alla Co.Bi., impresa che per la Dda è controllata dal ras dei Casalesi. È tutto legale, se la Prefettura non alza un dito

13 Gennaio 2024 - 19:49

A questo punto qualcuno dovrà spiegarci se Fabio Oreste Luongo è un perseguitato dalla giustizia, oppure se le inchieste che lo hanno coinvolto in questi anni e le dichiarazioni di pentiti come Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, hanno qualche tipo di fondamento. Evidentemente, per la prefettura vale la di più la prima versione, visto che, nonostante le indagini che lo hanno colpito, mai si è aperta un’attenzione rispetto alla Co.Bi. relativamente ad un’ipotesi di interdittiva antimafia

CASERTA (l.v.r.) – L’avevamo già scritto nel novembre scorso, parlando di un appalto dal valore di 414.000 euro, aggiudicato provvisoriamente dall’amministrazione provinciale di Caserta, a seguito di bando di gara, alla Co.Bi. Costruzioni di Casal di Principe, rappresentante Ernesto Biffaro.

Ma per la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, così come per il giudice del tribunale partenopeo che firmò l’ordinanza sul Cira di Capua, nella società aveva una forte presa il cugino di Biffaro, ovvero Fabio Oreste Luongo, di Casal di Principe ritenuto legato al clan dei Casalesi, ovvero “soggetto partecipe ai casalesi con il ruolo di imprenditore demandato a fare cartello, come scritto dai giudici.

I procuratori dell’antimafia definivano Luongo come reale gestore della società, sostanzialmente ritenuta, “una sua impresa“.

Per la Dda, dunque avrebbe utilizzato la Cobi per simulare una parvenza di concorrenza negli appalti truccati al Cira di Capua da Sergio e Adolfo Orsi.

Non lo dice CasertaCe, bensì viene segnalato dagli inquirenti che stanno seguendo l’indagine.

A suo favore, Luongo, sicuramente, può mostrare la sentenza di assoluzione nel processo per infiltrazione mafiosa al comune di San Felice a Cancello ricevuta qualche mese fa.

Ma d’altra parte, però, oltre all’inchiesta CIRA, non può essere lasciata cadere nel vuoto la descrizione che di lui fa Nicola Schiavone, figlio di Francesco Schiavone Sandokan, che definisce Fabio Oreste Luongo, almeno fino il 2010, quel momento in cui viene arrestato Schiavone jr., come partecipante a un gruppo di imprenditori con i quali faceva cartello, un’organizzazione guidata da Dante Apicella, partecipando insieme a gare d’appalto dietro autorizzazione del clan, sostanzialmente per far finta che ci fosse una sfida, un po’ di concorrenza, su gare che sarebbero state ampiamente truccate.

Però, delle due, l’una. O Fabio Oreste Luongo è uno dei soggetti intranei agli interessi economici del clan Schiavone e, quindi, della camorra casalese, oppure si tratta di uno dei più grandi perseguitati della storia, visto che la DDA ha acceso un faro su di lui, con inchieste che lo vedono coinvolto da circa un decennio.

Va detto che a sembrare più incline a questa teoria è la prefettura di Caserta. Infatti, l’amministrazione del governo guidato da Giuseppe Castaldo non ha mai rilevato, nonostante la presenza di dichiarazioni di pentiti e le inchieste della DDA di Napoli, quei profili necessari ad aprire un provvedimento di interdittiva antimafia verso la società di Ernesto Biffaro che, infatti, in questi anni ha continuato a ricevere affidamenti e a vincere gare.

Dopo la proposta di aggiudicazione provvisoria del novembre scorso, ora, invece, i lavori per la strada Provinciale 7, ricadente dell’area di Mondragone, vengono affidati in maniera definitiva alla Co.Bi. Costruzioni.

Resta inquietante, infine, il numero di società affidatarie di appalti alla provincia di Caserta, vincitrici di procedura di gara, coinvolte direttamente o indirettamente, tramite legali rappresentanti o proprietari ritenuti di fatto – spicca su tutti la figura di Raffaele Pezzella (LEGGI QUI) – in inchieste relative a corruzione proprio di dirigenti della stessa amministrazione provinciale casertana e in indagini sul business economico del clan dei Casalesi.

Dalla fine del 2021 ad oggi questo è l’elenco di imprese, citate in ordinanze relative a camorra, clan dei Casalesi oppure per “semplici” casi di corruzione, che solo noi di CasertaCE siamo riusciti a far emergere: Co.Bi., Marrel, Gruppo Petrillo, Cogesa, Infrastrutture srl dei Martino, MastrominicoAntonio & Antonio Costruzioni S.r.l. dei Palmese, Comed, Costruzioni Generali Sud, SC Costruzioni, Consorzio Conpat, Rilgeo, Edil Tecno Scavi, Consorzio Research.

CLICCA QUI PER LEGGERE L’AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA A CO.BI.