PROVINCIA. Continua l’orgia di affidamenti diretti. L’ultimo a una ditta che ama (politicamente) il consigliere provinciale e vicesindaco Antonio Iovino. E pensate che scriviamo solo il 3% di quello che ci arriva

23 Luglio 2023 - 20:40

E restano ancora ignote e oscure tante trame relative all’appalto per gli autovelox. Nei prossimi giorni faremo il possibile per raccontarne altre, provando a salire dal 3% come cifra di ciò che riusciamo a pubblicare rispetto alle segnalazioni che riceviamo. Questo 3%, caso vuole, è molto simile al 3,64% del ribasso ridicolo ricevuto dalla Provincia

CASERTA – La Schiavo Costruzioni srl con sede a Cellole, simpatizza politicamente e, aggiungiamo noi, legittimamente, per il vicesindaco del comune rivierasco Giovanni Iovino, autentico uomo forte di quell’amministrazione in quanto titolare alle deleghe ai Lavori Pubblici e, dunque, riteniamo anche di quella ancor più importante dell’Edilizia Privata.

E ancora, di quella all’Urbanistica, della Polizia Municipale, grazie alla quale ha convissuto bene e in pace con l’ex comandante Pierluigi Casale che ha lasciato la sua funzione, dopo essere stato sfiorato da qualche inchiesta della magistratura. Il pacchetto delle deleghe, che gli attribuiscono un peso specifico finanche superiore a quello del sindaco Guido Di Leone, si concludono con l’assessorato al Personale.

Ma Giovanni Iovino è diventato anche un influente consigliere provinciale tra quelli che sostengono il presidente Giorgio Magliocca.

Al seggio di via Lamberti in Caserta è arrivato in occasione delle elezioni provinciali del dicembre 2021, quando il suo riferimento del tempo (forse ancora di oggi), Luigi

Bosco, fortissimamente intenzionato a candidarsi con il partito di Carlo Calenda, Azione, alle prossime elezioni europee, militava ancora in quello di Clemente Mastella.

Contemporanea o quasi fu l’elezione di Antonio Iovino e l’assunzione della moglie di Luigi Bosco, la signora Daniela Paura, attraverso l’utilizzo di una mobilità attivata da una graduatoria del comune di Sarno di cui faceva parte la signora suddetta.

Nel momento in cui scriviamo che l’impresa di costruzioni e di opere stradali Schiavo è fortemente legata a Iovino, non possiamo considerare impossibile il fatto che questo tipo di rapporto abbia inciso nell’affidamento diretto che la Schiavo Costruzioni srl ha ricevuto nei giorni scorsi dal solito Giann⁷i Solino, in batteria, come una sorta di terzetto di che suona la stessa musica, con gli altri dirigenti Gerardo Palmieri e Paolo Madonna, a darsi stabilmente il cambio sia nella gestione delle gare d’appalto, sia in quella vera e propria grandinata di affidamenti diretti e sostanzialmente discrezionali che la Provincia sta utilizzando grazie alla norma che andrebbe bene per paesi civili, in cui la corruzione, pur esistente, rappresenta un fenomeno residuale, ma mai e poi mai si sarebbe dovuta introdurre in Italia, nel Sud in particolare, e che innalza il tetto degli affidamenti diretti senza una gara d’appalto seria dai 40 mila ai 150 mila euro di oggi per i lavori e 140 mila euro per i servizi e forniture.

Nel caso trattato, la Schiavo Costruzioni si è vista affidare un lavoro per un importo iniziale di 142 mila euro. Probabilmente non si è voluto dare nell’occhio perché si tratta di un intervento, relativo la riqualificazione ambientale e la rimozione dei rifiuti dalla Pineta di Cellole, per il quale la Provincia non ha voluto avvicinarsi ancor di più alla soglia massima dei 150 mila euro.

Si tratta di un’operazione legata alla procedura dell’invito singolo, prevista da codice degli appalti, articolo 36, comma due, riformato, che si risolve sempre, così come in questo caso, con un ribasso ridicolo, un’offerta di carità. Nel dettaglio, si tratta di un ribasso di 5 mila euro su 142 mila euro di lavori, intorno al 3%, esattamente il 3,64%. Comunque sufficiente, dato che se un dirigente, utilizzando ciò che gli consente di fare il codice degli appalti, invita una sola ditta, il ribasso in pratica diventa un contributo volontario, il risultato di un elemosina, un elemento puramente figurativo. Solino, sempre ai sensi dell’articolo 36, avrebbe avuto la possibilità di invitare tre ditte, ricevendo quindi dalle ditte un ribasso più vantaggioso per l’ente in cui lavora, ma ha preferito l’altra opzione, quella dell’invito singolo.

Francamente, abbiamo perso il conto dei milioni e milioni di euro che l’amministrazione provinciale di Caserta ha distribuito per appalti e per affidamenti diretti rispetto anche a lavori di dubbia necessità tramite i suoi docili dirigenti e funzionari evidentemente ben formati e ben addestrati da Antonino Del Prete prima che questi andasse in pensione e pure dopo, durante il periodo in cui Magliocca lo ha nominato presidente della strana e sospetta commissione Ponti, consentendogli di stare nelle stanze dell’Ufficio Tecnico.

E siamo anche stufi di scrivere articoli, così come quelli pubblicati a suo tempo, per fatti a nostro avviso scandalosissimi come quelli relativi agli appalti per la gestione degli autovelox, autentici agguati che, almeno fino alla scomparsa materiale dei dispositivi più vergognosi – come quelli installati nei pressi delle uscite di Aversa lungo la Provinciale 335 – hanno fatto girare milioni e milioni di euro e hanno reso felici le imprese aggiudicatarie, a partire dalla Traffitek di Gaudiano e Cappa Spina, alla quale la Provincia ha dimostrato di voler fortissimamente attribuire quel lucrosissimo appalto di gestione, nel momento in cui la prima aggiudicazione, smontata dal Tar dopo il ricorso di un’altra concorrente, è stata seguita da un’altra pervicace, cocciuta aggiudicazione, anche questa affondata poi da Tar e Consiglio di Stato, a dimostrazione che, per motivi ignoti, incomprensibili (o fin troppo comprensibili), Giorgio Magliocca, rappresentante dell’Amministrazione, vedeva solo questa impresa in quanto unica depositaria della scienza dell’autovelox.

Per il momento ci fermiamo qui, ma siamo letteralmente inondati da segnalazioni e da fatti evidenti, di cui, abbiamo calcolato, raccontiamo, diciamo così, solo il 3%. Cercheremo nei prossimi giorni di affrontare altre questioni.

Se in passato i presidenti della Provincia di Caserta Squeglia, Riccardo Ventre, Zinzi, Angelo Di Costanzo eccetera avessero gestito il settore dei Lavori Pubblici in maniera da riprodurre in un decimo ciò che viene realizzato oggi, qualcosa di molto serio e molto grave sarebbe capitato loro.

Ma questo è un altro tempo, un tempo in cui una delle principali funzioni costituzionali sembra essere andata definitivamente in vacanza.

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