REGGIA DI CASERTA. Sul concerto di Muti ora è tempesta vera tra la direttrice Maffei e i sindacati. Le sigle: “Ci vergogniamo di lei”

29 Dicembre 2020 - 19:56

L’esercizio della funzione finalizzata poi fondamentalmente a compiacere gli imput ministeriali e quelli della lottizzazione politica è lo stesso di Felicori, il quale però era più furbo perchè questa qua onestamente molto, ma molto modesta, è riuscita in un’impresa storica di far compattare tutti i sindacati contro di lei

 

Caserta – (pasman) Una diecina di giorni fa, commentando alcune delle ultime vicende del complesso vanvitelliano, sostenevamo “C’è qualcosa che non quadra alla Reggia di Caserta”. Oggi, alla luce degli sviluppi che di esse si sono avuti, dobbiamo ribadire ed anzi rafforzare l’opinione, dicendo che c’è più di qualcosa che non quadra.

I fatti sono piuttosto noti e vertono essenzialmente intorno a tre questioni. La prima, quella dei 24 addetti dell’Opera

Laboratori Fiorentini incaricati del servizio di biglietteria, a rischio licenziamento per la progettata introduzione di casse automatiche. La seconda, quella della inopinata soppressione delle carrozzelle a cavallo dal Parco Reale. Infine, quella più recente connessa al concerto tenuto dal maestro Riccardo Muti nel Teatro di Corte.

In ordine a tutte e tre, le organizzazioni sindacali di categoria e quelle confederali della provincia hanno preso una netta posizione rispetto ad una ritenuta inadeguatezza del direttore Tiziana Maffei. Qui non possiamo che sintetizzare gli articolati documenti sindacali citandoli variamente. Da un canto si denuncia il “…grave comportamento del direttore della Reggia…, sostanziato nell’ignorare i lavoratori e le proprie rappresentanze sindacali…”. Dall’altro si oppone che “Al di là del merito della questione della sospensione/modifica del servizio di trasporto ippotrainato alla Reggia di Caserta, anche quell’episodio è esempio di una azione dirigenziale sorda alle esigenze della comunità complessa dei lavoratori e vecchia nelle metodologie…”. Per un verso si sostiene la “…disorganizzazione amministrativa che regna sovrana alla Reggia di Caserta”, per un altro si rimprovera alla Maffei di “…prendere decisioni unilaterali anche su materia oggetto di informazione e concertazione…”.

Non è da poco, poi, la compattezza delle rappresentanze sindacali in queste accuse. Raramente si è registrata una tale unità di intenti, come si ricorderà per l’ex direttore Felicori, rispetto alle cui azioni le posizioni sindacali talvolta divergevano. In questo, come si vede, il direttore Maffei ha avuto la capacità di rassemblarle come non mai.

Naturalmente le proteste sindacali non sono rimaste senza effetto, vuoi per la loro estrema fondatezza, vuoi perché portate all’attenzione sia del prefetto di Caserta che degli uffici ministeriali – il cui compito è anche conciliare, sopire, quietare – giacché il direttore Maffei, negli ultimi giorni, ha fatto qualche marcia indietro, specie sulla vertenza occupazionale. Così interpretiamo le sue dichiarazioni, quando afferma, rispetto ad una originaria intransigenza, “ …anche se i servizi di biglietteria e di accesso saranno automatizzati, non per questo si restringono le possibilità occupazionali dei lavoratori di Opera”. E qui accenna ad una serie di progetti in cantiere, occasione di impiego, tra i quali quello che più ci preme per quello che diremo è relativo al “…noleggio di piccole imbarcazioni nella Peschiera Grande”.

Ma una sua ultima uscita di ieri, ha riportato le cose allo stato di tensione estrema. Richiesta, nel corso di un’intervista, di commentare i suoi non certo piani rapporti con i sindacati, ha dichiarato di ritenere assolutamente strumentali le rimostranze sindacali per la pianificazione dei servizi in occasione della registrazione del concerto tenuto dal maestro Muti nel teatro di corte e destinato al circuito televisivo nazionale il prossimo 7 gennaio. Chiosando di essere persino arrivata, a fronte di tale circostanza, a vergognarsi della Reggia.

La replica ad un’affermazione così grave, come tutti possono immaginare, non si è fatta attendere. Qui pubblichiamo la risposta sindacale, il cui contenuto chiaro ed inequivoco non necessita di alcun commento ed il cui merito tutti possono cogliere, anche quando si evoca la Reggia come trampolino politico.

Ribadiamo, dunque: “C’è più di qualcosa che non quadra alla Reggia di Caserta”.

Chiudiamo, per il bene del nostro massimo monumento, con l’accenno che ci eravamo riservati a proposito dell’idea del noleggio di piccole imbarcazioni nella Peschiera Grande. Forse nessuno ha messo al corrente la Maffei che, a suo tempo, essa fu anche di Felicori con i dragonboat. E che si ebbe una levata di scudi, dal consiglio comunale che dichiarò con rara unanimità la sua contrarietà all’ipotesi strampalata, agli esponenti politici del territorio locali e nazionali, con la presentazione, persino e se non ricordiamo male, di una interrogazione parlamentare, forse mai discussa.

Il comunicato stampa congiunto delle OO.SS. della Reggia

Comunicato Stampa Unitario 28 dic 2020 in PDF