S.MARIA C.V. Il sindaco e la giunta raddoppiano ore e compenso a Vincenzo Oliviero. Bene, ma era una priorità?

30 Dicembre 2018 - 19:28

S.MARIA C.V. – Neanche noi possiamo discutere più di tanto le indubbie qualità, peraltro conosciute anche da chi non si richiama, politicamente, a questa amministrazione comunale, di Vincenzo Oliviero, Enzo per gli amici, autentico promotore culturale, uno dei pochi della città di Santa Maria Capua Vetere.

Nella nostra azione di controllo dell’attività amministrativa e delle scelte di spesa operate dal sindaco Antonio Mirra e dai suoi assessori, non abbiamo mai mosso obiezioni sul compenso che il Comune attribuiva a Oliviero affinché questi si desse da fare per organizzare eventi che evidenziassero l’identità storico-culturale tutt’altro che anonima di questa città.

Ora, però, siamo passati da un impegno part-time di 18 ore ad un impegno full-time di 36 ore con contestuale raddoppio degli emolumenti.

Vincenzo Oliviero, fino ad ora costato alla comunità sammaritana 15.673,00 euro all’anno, costerà dal 2019  31.790,00 così come è precisamente indicato nella delibera di giunta approvata il 21 dicembre.

Ora, noi non discutiamo, per il momento, l’entità del compenso che, d’altronde va ancora meglio precisato nella sua parte lorda e nella sua parte netta.

Il problema è un altro ed è su questo che dovrebbe, campa cavallo, discutere la politica locale: fare un contratto full-time a un pur capace e meritevole consulente del sindaco rappresenta una priorità nell’ambito della somma complessiva dei problemi di cui soffre Santa Maria Capua Vetere?

Potremmo allungare a dismisura questo ragionamento, ma non lo facciamo, dato che abbiamo perso le speranze sulla capacità di questa comunità di discutere di se stessa, dei propri obiettivi e dei propri destini.

Come si sul dire, ne prendiamo atto, sperando che l’ottimo Vincenzo Oliviero metta un po’ d’ordine in cose di cui non si è occupato e rispetto alle quali l’amministrazione comunale non ha certo brillato in termini di capacità organizzativa, a partire dall’antica festa dell’Assunta e dagli eventi natalizi, per i quali si è passati da un eccesso all’altro, dai bagliori rutilanti dell’illuminazione dell’ottimo Jonny Addario, coniugato con la nipote di Belforte, al deserto assoluto di questi giorni.

Una condizione di povertà di iniziativa che anche se evocassimo l’anima geniale di Leo Longanesi avrebbe avuto difficoltà a definire.

 

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