SAN FELICE A C. L’ azienda leader di frutta secca passa con Palmieri e molla D’Andrea, marito della nipote di Tommaso Izzo, sequestratore con un miliardo di riscatto di Pasquale De Lucia, nipote del fondatore Domenico

27 Marzo 2023 - 18:32

Sembra indebolirsi la prospettiva elettorale del commercialista. C’è chi pensa di lanciare il nome di Antonella Lettieri

SAN FELICE A CANCELLO – Si parla insistentemente di un possibile ritiro della candidatura a sindaco di D’Andrea.

Le implicazioni familiari legate a questo candidato rendono complicata l’operazione, essendo D’Andrea imparentato direttamente con la famiglia Izzo per aver sposato la figliola del capostipite Marco Izzo e dunque avendo costituito parentela acquisita anche con Clemente Izzo, l’imprenditore del clan Belforte condannato definitivamente a un numero rilevante di anni di carcere dalla Corte di Cassazione.

Uno degli ultimi momenti negativi per le prospettive di D’Andrea sarebbe stato costituito dal cambio di fronte della familgia titolare dell’impresa forse più importante di San Felice e tra le più importanti della provincia di Caserta nel settore agroalimentare, essendo un vero e proprio player internazionale del mercato della frutta secca.

A quanto ci risulta, infatti, gli eredi del fondatore Domenico De Lucia (anno 1929), che ha dato anche il nome all’azienda, che si chiama proprio “Domenico De Lucia spa”, e di suo nipote Pasquale, ancora in vita, avrebbero deciso di schierarsi con Raffaele Palmieri, un candidato trasversalissimo che certo non ha un curriculum vitae migliore di quello di D’Andrea, essendo connesso al sistema peggiore della gestione iperlottizzata della politica casertana, cioè il Consorzio Idrico, e condividendo proprio con D’Andrea e con l’altro candidato a sindaco Emilio

Nuzzo, la stessa stima e la stessa considerazione da parte del pubblico ministero della Procura della Repubblica di S.Maria C.V. Gerardina Cozzolino, che è riuscita ad ottenere il massimo dall’indagine compiuta sulla tangentopoli sanfeliciana, con diverse condanne definitive, tra cui quella all’ex sindaco Pasquale De Lucia, eccetto una cosa: l’incandidabilità per 10 anni di Raffaele Palmieri, di D’Andrea e di Emilio Nuzzo, così come aveva chiesto al tribunale, ricevendo un diniego.

Raffaele Palmieri mette insieme Grimaldi, Zannini, Magliocca, ma anche e soprattutto il redivivo Pasquale De Lucia, che pur vivendo una fase meno afflittiva ed interlocutoria nell’esecuzione della sua pena definitiva, sembra essersi tuffato di nuovo in politica, aggregandosi ed aggregando molti dei suoi storici fedelissimi al carro del Palmieri.

Dunque, l’approdo in questa scuderia dei De Lucia dell’azienda di frutta secca non fa altro che puntellare un coacervo esteso di apporti e di consensi, alcuni dei quali, a nostro sommesso avviso, discutibili ai limiti dell’opacità.

A pensarci bene, però, i De Lucia della frutta secca con D’Andrea non potevano stare, anche se San Felice a Cancello è un luogo totalmente anomalo, dove ciò che è illogico e anormale in ogni parte del mondo, è considerato logico e normale.

Sapete chi era Tommaso Izzo? Ve lo diciamo subito: trattasi del fratello del capostipite Marco Izzo, dunque dello zio della moglie di D’Andrea, dunque dello zio di Clemente ed Emilio Izzo.

Ma Tommaso Izzo è soprattutto un personaggio legato ad uno dei rarissimi casi di sequestro di persona a scopo di estorsione verificatisi in provincia di Caserta.

Dunque non è stato il figlio di Vincenzo Coppola l’unico sequestrato eccellente della provincia di Caserta.

Evidentemente Pasquale De Lucia, che aveva ereditato l’azienda dal fondatore Domenico, doveva essere già molto facoltoso se un commando criminale di cui faceva parte anche Tommaso Izzo pensò di sequestrarlo e di chiedere 1 miliardo di riscatto, che fu puntualmente pagato.

Abbiamo aspettato qualche giorno perché, francamente, pur trattandosi di un “posto storto” come San Felice a Cancello, l’idea che Pasquale De Lucia potesse appoggiare il marito della nipote diretta del suo carceriere, beh, saremmo giunti ad un livello da studiare sul terreno dell’antropologia e della psicologia delle masse, naturalmente quelle limitate ai ridenti siti di San Felice, di Cancello, di Botteghino, di San Marco Trotti, di Polvica, eccetera.

Però, le ultime notizie parlano di una scelta diversa operata dall’attuale governance della Domenico De Lucia spa, costituita dalle figlie di Pasquale De Lucia, Maria Luigia e Antonella, la prima amministratrice della parte dedicata al settore della flexografia, la seconda punto fermo e motore del settore aziendale, direttamente connesso al settore agroalimentare.

E, dunque, ne prendiamo atto. A questa scelta, a cui magari hanno contribuito anche due punti fermi del management interno, Pino Colonna e Igino Cecchetti, i co direttori commerciali, non ha potuto partecipare, purtroppo, Domenico De Lucia, figlio di Pasquale e fratello delle due donna, deceduto lo scorso settembre.

Come ipotesi alternativa alla candidatura di D’Andrea, se questi dovesse ritirarsi, il nome caldo è quello di Antonella Lettieri, già candidata per la Lega alle ultime politiche.

Di questo torneremo a parlare nei prossimi giorni.