Sangue infetto nella trasfusione. Il ministero della Salute condannato al risarcimento
23 Aprile 2019 - 09:40
SANTA MARIA CAPUA VETERE – Era il 1987 quando una donna fu infettata con una trasfusione di sangue con all’interno il virus dell’epatite C. Il marito solo nel 2011 ha scoperto di essere stato contagiato.
Il Ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di Aversa per non aver controllato le sacche di sangue infette e dovrà risarcire la coppia che in prima istanza aveva presentato istanza alla Commissione medico ospedaliera di Caserta per la richiesta dei benefici della legge 210/92. Vistosi negato il riconoscimento, anche dall’ufficio medico legale del ministero della Salute, hanno conferito mandato all’avvocato per la richiesta dei danni subiti.