Sindaco ucciso. La figlia chiamata a testimoniare insieme ad altri 4 super testimoni
20 Giugno 2019 - 15:50

CERVINO – (tp) Celebrata questa mattina la seconda udienza in Corte di Assise di Appello a Napoli per il delitto di Giovanni Piscitelli, ex sindaco di Cervino, trovato morto a pochi passi dalla sua auto data alle fiamme. Sono state ammesse, oltre ai testi già ascoltati nell’abbreviato, le seguenti persone: Antonio Piscitelli il meccanico, Vincenzo Pascarella il falegname, Prisco Piscitelli il vigile urbano, Felice Nuzzo operaio e la figlia della vittima Giuseppina Piscitelli. Sotto accusa l’unico imputato per quel processo, Pietro Esposito Acanfora, ingegnere e responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Cervino, assolto in primo grado.
A presentare ricorso in Appello sono state le parti civili. Il 28 febbraio del 2008 Piscitelli, fu ritrovato a Durazzano, a qualche metro di distanza dalla propria vettura data alle fiamme. L’allora primo cittadino era riuscito a scendere dal veicolo per tentare di salvarsi, ma le ustioni non gli diedero scampo. Venne trovato bruciato dalle gambe in su. Quello di Piscitelli è un caso senza colpevoli. Al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, Acanfora fu assolto in primo grado “per non aver commesso il fatto” dal giudice Marcello
Esposito Acanfora è assistito dagli avvocati Carlo De Stavola e Rocco Trombetti, per le parti civili gli avvocati Renato Jappelli, Carlo Madonna, Raffaele Carfora e Giovanni De Lucia per il comune. Il processo è stato aggiornato a settembre.