TEVEROLA ALLE ELEZIONI. Altra figuraccia di FdI: Gennaro Caserta candidato sindaco al guinzaglio del plurindagato Biagio Lusini, a cui le istituzioni consentono ancora di girare di notte per cercare di bloccare Fattore, Buonpane & Co.

2 Aprile 2024 - 13:28

Sullo sfondo i terribili e sacrileghi attentati, subiti dall’imprenditore, mai piegatosi, Roberto Vitale. A questo punto si è anche capito perché Lusini si presentò all’inaugurazione del circolo FdI di Teverola, come scrisse Casertace. La dimostrazione non smentibile del vincolo di Caserta con lui: una delibera della lottizzazione Schiavone sotto pesante indagine della Procura votata anche da lui

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TEVEROLA (g.g.) – Un po’ di anni fa Antonio Iovine, uno dei componenti della cupola del clan dei Casalesi, aveva parlato chiaro di lui, definendolo come uno degli imprenditori, dei costruttori di maggior fiducia del clan dei Casalesi e sicuramente il suo interlocutore privilegiato sulla piazza di Teverola.

Quell’udienza era incastrata nel processo che vedeva sul banco degli imputati l’ex sindaco di Villa Literno, nonché ex consigliere regionale dei Ds, Enrico Fabozzi e tanti altri, primi tra questi i fratelli Mastrominico, costruttori di San Cipriano, e quello matesino Giovanni Malinconico, che Iovine considerava una sorta di socio di fatto.


Tra i tantissimi presenti in tribunale quella mattina, compresi i molti giornalisti anche di testate nazionali, erano in pochissimi a ritenere che Lusini avrebbe scansato i guai derivatigli da quella testimonianza. E invece quei pochi, che, tutto sommato, sembravano negare l’evidenza palmare delle parole di un pentito, considerato dal primo giorno genuinamente collaborativo con l’autorità giudiziaria, hanno avuto ragione.

Ciò perché oggi Lusini, non a caso avvistato qualche mese fa all’inaugurazione del circolo di Fratelli d’Italia, ha impupazzato il solito Gennaro Caserta, esponente di FdI, e gli ha fatto indossare una bella testa di legno. Caserta ci mette la faccia tosta e prova a smentire quel che non si può smentire, ma lui esiste quale candidato a sindaco perché l’ha voluto Lusini. D’altronde gli ultimi anni di Caserta sono segnati dal suo pieno appoggio e dal suo pieno consenso dall’alleanza tra Lusini e il sindaco Barbato.

Esiste una prova provata di ciò: la delibera di giunta numero 111 del 7 dicembre 2022, votata all’unanimità, da tutti gli assessori dell’allora sindaco Tommaso Barbato e che rappresenta la pietra miliare del malaffare più recente della politica teverolese, ossia lo sprezzante e conclamato imbroglio della lottizzazione Schiavone, su cui ogni lettore di Casertace potrà trovare ogni elemento e minuziose descrizioni accedendovi da un qualsiasi motore di ricerca, a partire da Google, digitando le parole “lottizzazione Schiavone Casertace”.

Questa operazione, nella quale si concentrano gli interessi milionari di Biagio Lusini e della sua famiglia e per la quale Lusini è pesantemente indagato dalla procura della Repubblica di Aversa – Napoli Nord si è appoggiata su questa spregiudicatissima che Gennaro Caserta ha votato con piena consapevolezza del fatto che in quella lottizzazione c’erano gli interessi di Lusini.

Oggi, dunque, Caserta, dopo che l’ex sindaco Tommaso Barbato ha già scelto di stare da tempo con il suo predecessore più chiacchierato, chiude il centro mettendosi sotto tutela, ma esponendo anche Fratelli d’Italia in un’alleanza stretta in totale subordinazione con uno dei soggetti più discutibili dell’agro aversano e della Provincia di Caserta. Ritornando alla delibera di giunta 111 del 7 dicembre 2022, questa recita: “L’Amministrazione provvederà a redigere ed approvare con la deliberazione della giunta comunale numero 8 del 30 gennaio 2015, il progetto delle urbanizzazione primarie del comparto Sud – Est del Piano urbanistico comunale del Comune di Teverola per consentire i rilasci dei Permessi di Costruire nel rispetto delle previsioni dell’articolo 7 delle Norme tecniche”.

Quella delibera rappresenta il peccato originale, determinato solo e solamente dalla volontà di Biagio Lusini, che nel gennaio 2015 era sindaco di Teverola, di determinare le condizioni per la lottizzazione più illegale di tutti i tempi, quella Schiavone, il cui link di uno dei principali articoli ad essa dedicati, apre il pezzo che state leggendo.

Ripetiamo, dunque, non c’è alcun dubbio sul fatto che Gennaro Caserta, che nel 2022 vota con Tommaso Barbato e gli altri assessori la delibera che attiva il meccanismo denunciato solo da questo giornale e finito, seppur a nostro avviso, senza la giusta determinazione coercitiva, sotto la lente di ingrandimento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Aversa-Napoli Nord, sia un uomo scelto da Biagio Lusini affinché questi possa continuare a dettar legge, ad entrare e uscire a suo piacimento dalle stanze del Comune, a partire da quelle dell’Ufficio Tecnico, di un Ufficio Tecnico tra i più inquietanti della storia di questa Provincia; un Ufficio Tecnico dominato per anni da Gennaro Pitocchi, un vero e proprio sodale di Biagio Luisini, e poi ancora da Raffaele Lello De Rosa, fratello del sindaco di Casapesenna, con una storia politica che lo ha visto ricoprire la carica di vicesindaco ai tempi di Fortunato Zagaria, considerato dalla Procura della Dda un favoreggiatore del boss Michele Zagaria.

Anni in cui l’incredibile vessazione subita dall’imprenditore locale Roberto Vitale a chi è stata letteralmente scippata la concessione per l’illuminazione ha fatto il paio, per mera coincidenza fino a prova contraria, fino ad una prova, contraria o non contraria che aspettiamo da anni invano con i brutali e sacrileghi attentati subiti, come avete letto su questo ma anche su altri giornali, dal Vitale che ha dovuto assistere inerme alla semi distruzione della cappella cimiteriale di famiglia, dove sono sepolti i suoi genitori e i suoi affetti più cari e all’attentato doloso attraverso un vasto incendio appiccato alla sede della sua impresa

Il fatto che Biagio Lusini scelga il sindaco, costruisca una lista che gli permetta di continuare a comandare a Teverola e che, in queste serate, la sua auto solchi le strade del centro e della periferia di Teverola, allo scopo di convincere i vari fattore, Buonpane, a non schierarsi a favore della lista alternativa a quella del mantenimento del suo sistema di potere la dice lunga su tutto quello che, nelle diverse istituzioni che governano la politica, ma anche il sistema giudiziario di questo territorio, non ha funzionato.

La speranza è che i Fattore, i Buonanno che hanno preso le distanze da questo sistema e da Lusini, che a un certo punto, temendo problemi giudiziari si è dimesso dalla carica di vicensindaco, insieme al professore Sasso, che francamente, sia detto con rispetto, al di là delle magagne che il buon Luca Abete portò alla luce nella trasmissione Striscia la Notizia sulla gestione di certe scuole private, non sappiamo come faccia ad associare l’appellativo di professore al nome e cognome di Biagio Lusini.

Ci verrebbe da dire: ma professore di cosa, se lei, Sasso, continua a stare con questo qui?