Truffa bonus 110%: sequestrato 1 milione di euro a un imprenditore casertano. Ecco come è organizzato l’imbroglio

26 Giugno 2023 - 12:31

L’indagine, eseguita dalla II Sezione – Criminali Economica della Procura della Repubblica di Procura della Repubblica di S.Maria C.V. che ha coordinato l’attività della Compagnia della Guardia di Finanzia di Capua. Addirittura venivamo utilizzati i dati catastali di Comuni soppressi da quasi cento anni. Noi non scriviamo articoli d’accompagnamento, ma ci limitiamo a dire che si tratta della punta di un iceberg enorme e vi riproponiamo qua sotto ciò che scrivevamo in una nostra inchiesta giornalistica il 3 agosto scorso

CLAN DEI CASALESI, SUPERBONUS 110% ED ECOBONUS. Chiusa la cassaforte (depredata) di Poste Italiane. Ora il grande business (criminale) è la cessione dei crediti per falsi lavori a grandi e note aziende

CURTI – In data 20 giugno 2023, questa Procura ha disposto l’esecuzione, in via di urgenza, del sequestro preventivo, poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, della somma di denaro pari ad 1 milione di euro; somma che, in base agli elementi di prova sinora acquisiti e fatta salva la successiva verifica in contraddittorio con la difesa dell’indagato, risulterebbe essere il provento di una condotta fraudolenta ai danni dello Stato, l’ennesima registrata su questo territorio, nel settore dei contributi statali, sotto forma di benefici fiscali, connessi ad interventi

di efficientamento energetico di edifici (C.d. “Bonus 110 “).

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Capua, sotto la direzione ed il coordinamento dei magistrati di questa Procura (II Sezione di indagini, specializzata nella materia della C.d. criminalità economica), che hanno incrociato i dati e le informazioni con quelli derivanti da una segnalazione dell’Agenzia delle Entrate -Direzione Provinciale di Caserta- una società commerciale, amministrata da un cittadino di Curti, avrebbe generato, in maniera fittizia, crediti di imposta, attestando, attraverso la produzione di documentazione falsa, l’esecuzione di interventi di riqualificazione energetica, in realtà mai avvenuti, poiché riferiti, fra l’altro, ad edifici risultati inesistenti.

Fra le irregolarità riscontrate a base della frode:

L’inserimento, nella documentazione a sostegno dell’ottenimento del beneficio fiscale, di dati catastali riferibili a Comuni oramai soppressi, quali il comune di Albegno (Provincia di Bergamo), soppresso nel 1928 e divenuto frazione del Comune di Treviolo, ovvero il Comune di Barco sempre in provincia di Bergamo, anch’esso soppresso nel 1983;  la società cedente i crediti di imposta non risulterebbe né proprietaria né conduttrice degli immobili oggetto degli interventi di efficientamento energetico, presupposti, questi, per il beneficio fiscale.

I crediti così maturati in maniera fittizia sono stati ceduti, in parte, dalla medesima società beneficiaria ad un’altra società, che li avrebbe potuti utilizzare come “moneta fiscale” per il pagamento di debiti tributari o cederli, a sua volta, ad altri soggetti per le medesime finalità. L’adozione in via d’urgenza della misura cautelare si è resa necessaria proprio per evitare tale rischio, con evidente danno per l’erario.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità.