CAPUA ILLEGALE. L’odioso privilegio dei Giacobone-Buglione-Zenga. CasertaCe non si ”ammoscerà” mai su questa cosa. E ora Giovanni Zannini detta legge anche al comando dei vigili urbani

9 Maggio 2024 - 16:50

Capua illegale e mondragonizzata. I tavolini stanno ancora la e occupano tutto il marciapiede e ancor più grave è che non si riesce a capire chi ha bloccato la procedura dell’ordine di servizio data dall’allora comandante Carlo Ventriglia. Una situazione che rende più che probabile la commissione, da parte di qualcuno, del reato di omissione di atti d’ufficio ai sensi dell’articolo 328 del codice penale.

CAPUA (g.g.)  La strafottenza, l’arroganza di chi pensa che sia inutile ogni sforzo di denuncia rispetto a quella che è una illegalità evidente e mai smentita con, l’uso di serie argomentazioni da parte dell’amministrazione comunale, non ci fermerà. Fino a quando infatti qualcuno non ci dirà per quale motivo il bar della vice sindaca goda di una extra territorialità, di privilegi, rispetto al dettato e all’applicazione di leggi nazionali vigenti, noi staremo qua a ripeterlo un giorno si e l’altro pure. Ad oggi i tavolini, le sedie, gli ombrelloni, le fioriere, impiantate di fronte all’ingresso del bar della vice sindaca Marisa Giacobone, occupano l’intera area del marciapiede pubblico. In decine e decine di articoli abbiamo raccontato tutto di questa storia. Dalla A alla Z fino alla ridicola autodenuncia presentata dalla vice sindaca in persona che in nemmeno 24 ore, dati i tempi a volte biblici che chi non è “figlio

alla gallina bianca” deve sopportare, ha avuto un’autorizzazione da parte del SUAP con enunciazioni generiche e pilatesche, del tipo “nel rispetto delle norme vigenti”.

E la norma vigente, per quel tipo di bar, e per il luogo in cui è ubicato, è una ed una sola ossia quella dettata dal numero 3 comma 3 dell’articolo 20 del codice della strada che recita:  “Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni puo’ essere consentita fino ad un massimo della meta’ della loro larghezza, purche’ in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. Le occupazioni non possono comunque ricadere all’interno dei triangoli di visibilita’ delle intersezioni, di cui all’art. 18, comma 2. Nelle zone di rilevanza storico-ambientale, ovvero quando sussistano particolari caratteristiche geometriche della strada, e’ ammessa l’occupazione dei marciapiedi a condizione che sia garantita una zona adeguata per la circolazione dei pedoni e delle persone con limitata o impedita capacita’ motoria.”.

Quel bar se ne frega e occupa tutto il marciapiede perché questa è la città in cui vige la legge, gemmata dal marchio culturale delle signore Giacobone, Buglione e dei signori Zenga.

Adolfo Villani ha dimostrato che l’attaccamento alla poltrona, al potere, che valgono   per lui mille volte in più della sua reputazione politica. Ha bisogno di gente come i Giacobone, i Buglione, come gli Zenga per mantenere il potere sta trasformando Capua in una città fuorilegge. Queste non sono chiacchiere, sono fatti e il signor Villani invece di sparare sui leoni da tastiera che sono esatta antitesi di CasertaCe che a differenza dei veri leoni da tastiera (ce ne sono tanti tra i suoi amici)  la faccia ce la mettiamo ogni minuto a differenza di quello che fa lui, farebbe bene, insieme alla segretaria comunale Renata Galluccio, a rispondere ad un’altra domanda che poi è sempre la stessa: il  18 febbraio scorso ha  nel pieno esercizio delle sue funzioni, al tempo l’ indiscusso e indiscutibile, l’allora comandante dei vigili urbani Carlo Ventriglia ha inviato un formale ordine di servizio all’allora assistente capo Patrizia de Ruvo. Questa avrebbe dovuto verificare la regolarità di questi insediamenti esterni del bar Giacobone. Avrebbe dovuto, dunque, constatare un’illegalità compiuta e divenuta ufficiale, sacramentata, certificata proprio nel giorno in cui la vice sindaca si è presentata al cospetto del Suap per sanarla

Dopo essersi fatta fotografare qualche giorno prima in divisa in quel bar, insieme alla Giacobone travisata con trucco carnascialesco la De Ruvo ha adempiuto o meno a quell’ ordine di servizio? Perchè, nel caso in cui non vi abbia adempiuto, l’allora assistente capo, successivamente per un breve periodo anche comandante facente funzioni, è, a nostro avviso, indagabile per i reati di omissione d’ufficio ai sensi dell’articolo 328 del codice penale. Se, invece, vi ha adempiuto e il comune di Capua attraverso il Suap e anche attraverso il sindaco Villani che avrebbe dovuto intervenire da tempo per garantire il passaggio ai pedoni e ai disabili, (perché si tratta di una questione di ordine pubblico) impedito da quei tavolini deve subire un’indagine in modo da comprendere se ci sia al suo interno, tra le sue autorità e le sue potestà, si sia eventualmente, qualcuno o qualcuna macchiatasi del citato reato di omissione di atti d’ufficio.

E invece qui non succede nulla. Succede che a capo dei vigili urbani arrivi una persona che ha operato per qualche tempo a Teverola cavata dal cilindro del solito Giovanni Zannini visto che Sabrina Del Prete è un prodotto delle dinamiche concorsuali di Mondragone dove a comandare è solo e solamente Giovanni Zannini.

Sappiate bene che questo articolo lo rinnoveremo ogni due o tre giorni rimettendolo in cima alla nostra homepage e riproponendolo a quei gruppi di Facebook locali che riterranno la nostra battaglia degna di essere sostenuta in nome della legalità fino a quando quei tavolini e quelle sedie non saranno rimosse almeno per la metà del marciapiede o fino a quando il comune non spiegherà per quale motivo il n 3 coma 3 dell’ articolo 2’0 del codice della strada non viene applicato al bar Giacobone