17 MALATI di CORONAVIRUS, S.MARIA C.V. la città più colpita. I gravi errori del sindaco Mirra, la confusione su Giuliana De Sio, Gaetano Lista e le linee di contagio

16 Marzo 2020 - 13:05

SANTA MARIA CAPUA VETERE – Non è il tempo delle polemiche e stamattina non le faremo. Però, questa vicenda dello sfortunato contagio che purtroppo ha portato alla morte di Gaetano Lista, è stata gestita in maniera non lucidissima.

E’ evidente che a questo punto da quel contagio, se ne sono sviluppati altri. E se oggi il sindaco Antonio Mirra mette in congedo forzato, con un provvedimentodi dubbia legittimità, i dipendenti del comune di Santa Maria Capua Vetere, non è che si possa, anche in questo caso, chiamare in causa la sfortuna.

Purtroppo, il primo cittadino, ha mostrato, in questo frangente, limiti a noi già noti e che si erano manifestati con grande evidenza nei 4 anni della sua amministrazione. Limiti che mescolati ad una emergenza epocale, hanno prodotto nel comune di Santa Maria Capua Vetere, un numero di contagiati molto al di sopra delle media degli altri comuni della provincia di Caserta: ben 17.

Ieri sera, il sindaco se l’è presa, nel suo video quotidiana, con l’attrice Giuliana De Sio, rea, a sio dire, di non aver comunicato, non appena lo ha saputo, di essersi ammalata di coronavirus. Ma anche questa storia della De Sio, bisogna collocarla in maniera corretta.

Non abbiamo capito ad esempio se Gaetano Lista fosse presente al famoso incontro, avvenuto il 24 febbraio scorso, nel sala degli specchi del Teatro

Garibaldi. Questo è un fatto importante da stabilire e da certificare perchè il contagio dalla De Sio diventerebbe una possibilità, non solo nei confronti di Gaetano Lista ma anche nei confronti delle altre persone che si sono avvicinate all’attrice.

Ora, però, se questi casi sono esplosi solo nella famiglia Lista dove ci sarebbero addirittura 6 contagiati (di qui la decisione sul congedo forzato dei dipendenti del comune) e se tra i presenti nella sala degli specchi non ci sono invece contagiati, allora è improbabile che il virus si sia trasmesso in quel momento e che poi successivamente Gaetano Lista lo abbia trasmesso al genero, tornato da poco da Padova.

Apparirebbe più probabile il fatto opposto.

E qui subentrano le carenze di Mirra. Un sindaco, in situazioni come queste, deve sforzarsi nell’analisi approfondita della situazione. Perchè se le inesattezze, le stupidaggini, vengono distribuite nel web dalle persone comuni, che stanno a casa, vivendo la loro psicosi, ciò è accettabile ed è anche normale. Ma un sindaco, se è tale, dato che ad Antonio Mirra nessuno gliel’ha ordinato di farlo, deve valutare, pensare, ragionare e far tesoro soprattutto dei propri errori nella gestione di tutta quanta la vicenda del coronavirus a Santa Maria Capua Vetere.

Speriamo che da oggi parli alla sua città, sforzandosi di fornire dei dati ragionati ed argomentati, possibilmente non attraversati dalla confusione di un’autocelebrazione che al momento non sta nè in cielo nè in terra, visto che i 17 casi significano una sola cosa: il sindaco ha gestito male la sua funzione, non cogliendo la complessità di una situazione come questa, dentro alla quale andavano neutralizzate, cancellate riserve e riguardi.

E qui torniamo al nostro articolo dell’altro giorno sulla Livella di Totò (LEGGI QUI).