Quello che De Luca non dice. Altra notte della vergogna: al Melorio Tac rotta, a Marcianise niente ortopedico. Pochi medici per le ambulanze

22 Giugno 2020 - 16:45

L’emergenza, in questa provincia, è sempre più un colpo di fortuna. Chi si fa male di notte deve solo votare l’anima a Dio

 

 

CASERTA – Non è facile, soprattutto in questo periodo, il lavoro del personale sanitario che opera nei presidi ospedalieri della provincia di Caserta.

La diffusione del Covid-19 ha aggravato una situazione di per sé già critica. Il riverbero materiale (ed emotivo) del virus è più che mai tangibile. Prendiamo la scorsa notte, per esempio, ovvero la rappresentazione dell’inefficienza delle istituzioni sotto ogni punto di vista. La situazione dei Pronto Soccorso della provincia di Caserta è a dir poco appesa a un filo: durante la scorsa notte, quello di Caserta – ormai intasato – si è trovato a fronteggiare ben 5 casi sospetti di Covid. Nessuno dei Pronti Soccorso degli altri presidi ospedalieri della provincia è stato in grado di rendersi utile.

Il Pronto Soccorso di Piedimonte Matese ha dovuto chiudere, di nuovo, per effettuare una sanificazione. Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Marcianise, che manca dell’Ortopedia, non è riuscito a risponde alla richiesta di supporto; il Pronto Soccorso di Santa Maria Capua Vetere ha la Tac rotta; a Sessa Aurunca l’Utic non è operativo.

Sempre questa notte, sia l’ambulanza dell’ospedale di Maddaloni che quella di San Felice erano sprovviste di un medico a bordo, quindi è stato necessario scoprire quella di Caserta per far salire il dottore sull’ambulanza di Maddaloni, che doveva urgentemente compiere un intervento su un altro sospetto caso Covid.

Il problema della precarietà nel soccorso dei presidi ospedalieri è veramente grave.