E’ UFFICIALE: De Luca vuole distruggere bar e ristoranti. Oggi pomeriggio ha chiesto al governo la ZONA ARANCIONE

11 Gennaio 2021 - 17:32

Indipendentemente dai dati e dai parametri che l’Esecutivo ha messo in campo per le fasce, il presidente di Regione vuole portare avanti un provvedimento che sulla mobilità che nulla cambia nella sostanza, considerato che giustamente i campani si disinteressano ormai di obblighi che non hanno più valore fattuale. E anche perché le Forze dell’ordine, vista la quantità possibile di deroghe per gli spostamenti, non si mettono a far controlli inutili

CASERTA – Sono attualmente tre le voci fuori dal coro dopo la riunione tra emissari del governo nazionale e i presidenti delle 19 regioni italiane, più quelli delle province autonome di Trento e Bolzano. Ovviamente, oltre a Fedriga per il Friuli e Fontana per la Lombardia, il presidente della regione Campania è tra queste. Infatti, i tre governatori hanno

richiesto all’Esecutivo la zona arancione per tutto il territorio nazionale.

Se questo è un concetto che può aver senso in una regione come la Lombardia, colpita duramente dal virus e dal Gallera (uno è stato debellato, per l’altro ce n’è ancora di strada da fare), per la Campania, visti i dati che lo stesso De Luca rende disponibili tramite l’unità di Crisi, questa presa di posizione del governatore pare l’ennesimo tentativo di volere restringere il campo d’azione delle attività commerciali in maniera improvvida.

Pensiamo ciò perché nonostante i parametri nazionali vedano la Campania con un rischio contagio da covid di livello moderato, secondo il report dell’Istituto superiore di sanità, e il governo abbia deciso che la regione debba essere posizionata in zona gialla, è proprio De Luca a spingere per un aggravamento delle regole. E praticamente, se il presidente dovese essere accontentato, sarebbe un assist solo per i centri commerciali che continuerebbero a restare aperti, mentre bar e ristoranti subirebbero l’ennesima batosta dopo quella natalizia.

Una restrizione inutile anche perché, come ormai sembra evidente, buona parte dei campani si è definitivamente arresa a questa guerra psicologica con lo Sceriffo, continuando a spostarsi tranquillamente, visto che il governo nazionale ha dato la possibilità di deroga per buona parte delle attività.

Una battaglia di potere tra il governo nazionale e quello regionale che, tra gli altri, vede in mezzo le forze dell’ordine, costretti a seguire regole ogni volta diverse in base a quello prima a Roma dice e poi De Luca disfa.