IL VIDEO E LE FOTO MARCIANISE. Ring verde e laghetto ridotti a discarica. Milioni di euro buttati via. Va in onda “la grande bruttezza” regia di Velardi

13 Agosto 2021 - 10:09

Si tratta di scatti e di “girato” di questi giorni. Inutile il sacrificio di Giuseppe Golino, normale l’abbandono visto che la bellezza è l’esatta antitesi dei paninozzi e delle birrozze in stile Tartaglione e dei quattrini distribuiti a pioggia nelle ultime settimane ad amici, amici degli amici e, incredibile ma vero, anche a un consigliere comunale di maggioranza

 

 

MARCIANISE (g.g.) – La sua planimetria e il progetto a essa sotteso di un’area protetta in quanto delimitata da margini non sfumati aveva reso inevitabile (della serie, va da sé), l’attribuzione a quell’ampio spazio di verde attrezzato del nome che è stato per decenni uno dei pochi brend vincenti della città: ring verde. La Marcianise dei guantoni, delle medaglie olimpiche, dei campioni del mondo si dotava, grazie a un copioso finanziamento regionale – qualche milione di euro – di un presidio di salute e di civiltà, del segno di una coscienza evoluta e fiera di mettere al centro della propria vita sociale la realizzazione e la cura di una vera oasi di vivibilità.

E il laghetto del ring avrebbe dovuto essere una ulteriore macchia di bellezza, un tocco di classe, il segno gentile, vera petizione di idillio, che restituiva alla natura uno spazio ampio dentro a una città con tanti problemi e sempre più preoccupata dalle criticità e delle ferite inflitte da un inquinamento, che ha mietuto e continua a mietere vittime, effetto devastante dell’aumento esponenziale delle patologie tumorali.

Guardate questo video, guardate queste foto: il disdoro, il degrado, l’abbandono di quel laghetto, per il quale il consigliere comunale Giuseppe Golino ha lodevolmente sacrificato, purtroppo invano, la comodità di una poltrona di paggetto del sindaco Velardi, diventa il certificato di morte di un processo civile fondato sul progresso della buona creanza, della buona salute, della socializzazione delle parole, del rispetto di un modello di vita che dia qualche spazio ad azioni che si compiono soli per il gusto di compierle, senza alcun motivo importantissimo, senza celebrazioni della retorica para politica ambientalista, ma soprattutto privato, mondata della filosofia dal neo materialismo cialtrone e ignorante di questo tempo, in cui ogni cosa, ogni gesto ha senso solo se è in grado di produrre le utilità del quattrino, o comunque, personali.

 

Questo video e queste foto sanciscono la vittoria dell’ignoranza e della rozzezza, della scostumatezza politica e istituzionale di questo sindaco e di chi, incredibilmente, gli dà ancora credito. E sì, perché il laghetto e il ring verde muoiono in quanto non hanno nulla da offrire oltre a una bellezza buona per essere guardata, anmirata, respirata, vissuta, goduta con ognuno dei sensi. Lì non si possono fare affidamenti ai propri amici in modo che questi ci tirino sopra un po’ di quattrini facili facili, con bar, baretti, paninozzi, birrozze e rutto libero.

Non ci si possono organizzare pseudo eventi per far scorrere il soldo di contributi pubblici e variegate prebende, com’è successo ancora una volta, vergognosamente in questi giorni, con modalità che vi spiegheremo domani, massimo dopodomani. Sia detto senza offesa, ma con sentita significazione simbolica: sindaco, lei è brutto dentro. Macina livore, malevolenza galleggiando appesantito dal suo ego malmostoso in un mare tenebroso, popolato di fantasmi, di ombre, di entità senza alcuna consistenza. Lei galleggia in quel mare perché solo le ombre, gli ectoplasmi, gli sfuocati ologrammi la fanno sentire bene e al sicuro.

Lei rappresenta la grande bruttezza e sarà sempre il nemico della bellezza, dell’armonia, della tolleranza, dell’ascolto, dell’intelligenza, dell’amor proprio. In sintesi, della cultura. Per cui, è perfettamente logico che il laghetto e il ring, che nulla hanno da offrire a questo suo specialissimo tipo di sensibilità, stiano facendo la fine che ben si vede da questo video e da queste foto. Vengono mandati in fumo milioni e milioni di pubblico denaro. Ma soprattutto la bellezza viene prima assimilata e poi soggiogata dal mondo del brutto.