ESCLUSIVA. Formazione e certificazioni facili, ecco chi sono i due noti politici soci nella struttura smascherata da “Striscia la Notizia”

1 Gennaio 2022 - 18:54

Non è stato difficile fare un giro d’orizzonte in un settore che è una delle tante putrescenze impunite della provincia di Caserta. Così si capisce che le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali

 

TEVEROLA (g.g.) – Difficile pensare che le improvvise e anche piuttosto clamorose dimissioni dal consiglio comunale del già sindaco di Teverola, nonché ex vicepresidente della ASI di Caserta, Biagio Lusini, e del suo collega, amico e socio in affari, Rino Sasso, non siano collegate direttamente alla messa in onda di questo servizio di “Striscia la Notizia”.

Servizio nel quale l’inviato del tg satirico Luca Abete ha smascherato un meccanismo illegale grazie al quale si possono ottenere, pagando determinate cifre, certificazioni e Cfu utili a implementare i punteggi abilitanti per l’insegnamento. Biagio Lusini e Rino Sasso sono, infatti, i titolari e i soci della struttura di formazione e di certificazione “Avvenire”, presa in castagna da Striscia la Notizia. Lì, come ha risposto un titolare all’esca provocatrice di Striscia, dotata di microcamera con microfono, basta pagare e anche senza sapere l’inglese la certificazione C1 la prendi praticamente senza colpo ferire e senza imparare nemmeno una parola, con un esame sostenuto on-line, assistiti da un tutor.

Particolarmente interessante il passaggio relativo ai Cfu: l’operatore della scuola di formazione (si fa per dire) e di certificazione (totalmente farlocca) di Lusini e Sasso afferma, infatti, che basta prepararsi qualche argomento di sole due materie per risolvere tutto. E di fronte alla conseguente domanda, posta in merito all’atteggiamento che avrebbe potuto avere una commissione, estranea, sulla carta, ai piani dei titolari della struttura di Teverola, chi riceve il provocatore di Striscia, ovvero il figlio di Lusini, risponde in questo modo: “Loro sanno che li mandiamo noi.” Ovviamente in base al servizio di Luca Abete, l’autorità giudiziaria non potrà non attivare, ammesso e non concesso che non l’abbia già fatto, un’iniziativa di indagine, che potrebbe anche portare a clamorose conseguenze. Peraltro, a volerla dire proprio tutta, oggi Lusini si dimette per una storia sicuramente meno pesante e meno pericolosa di tante altre storie e di tante altre inchieste, che, comunque, lo coinvolgono da tempo.
È vero, altresì, che in questo caso gli imbrogli e l’illegalità, rozzamente erogati, sono stati in pratica accertati in flagranza. Vedremo, nelle prossime settimane, quali saranno le evoluzioni di questa vicenda.

Certo è che a Teverola tira, vivaddio, aggiungiamo noi, un’aria da piazza pulita di uno dei posti peggiori per quel che riguarda la relazione tra politica o pseudopolitica e ambienti contigui od organici alla criminalità organizzata. Un luogo, Teverola, in cui l’industria del mattone e soprattutto l’inserimento nel comparto Asi di Aversa Nord (quello più ricco e quello sicuramente più esposto ai grandi flussi del riciclaggio di denaro sporco da parte del clan dei casalesi e, forse ancor di più, dei clan del Nord napoletano, Afragola e Frattamaggiore in particolare) ha determinato negli ultimi 30 anni la creazione di enormi patrimoni ad appannaggio di chi la politica se l’è messa a fare con obiettivi ben precisi e, fino ad ora, tutti quanti raggiunti insieme a una pletora di imprenditori che sulla carta dalla politica stanno fuori, ma che in realtà costituiscono possenti cinghie di trasmissione, vere cassette contenenti tanti, ma proprio tanti, quattrini lì riposti in attesa della spartizione del bottino.