Sergio Orsi & i dirigenti del Cira: cade l’aggravante mafiosa, l’imprenditore di CASALE dal carcere ai domiciliari fuori regione, il figlio Adolfo libero

17 Maggio 2022 - 12:42

Ieri sera l’esito per i due trentolesi Grassia e Pirozzi, anch’essi affrancati dall’obbligo di dimora

 

CASAL DI PRINCIPE – Ieri sera abbiamo dato l’esito del Riesame per Amedeo Grassia e Francesco Pirozzi, i due trentolesi coinvolti nell’ordinanza sulle presunte mazzette al Cira di Capua (CLIKKA E LEGGI

).

Registrando questo esito, avevamo già capito che l’aggravante camorristica, così com’era caduta per entrambi, sarebbe caduta anche per gli altri indagati.

Insomma, non ha funzionato il teorema, secondo il quale, uno, in quanto condannato definitivamente per reati di camorra, stiamo parlando di Sergio Orsi, debba poi sviluppare e promuovere gli interessi del clan, in ulteriori attività criminali contestate. Per cui, dopo aver registrato e dato notizia dell’annullamento dell’ordinanza e dunque anche dell’obbligo di dimora a carico di carico di Grassia e Pirozzi, non ci hanno stupito gli esiti riguardanti i ricorsi del citato Sergio Orsi e di suo figlio Adolfo, quest’ultimo difeso dagli avvocati Mario Griffo e Carlo De Stavola.

Orsi junior si è visto annullare il capo 1, cioè le turbative d’asta che poi era anche l’unica incolpazione a suo carico. Per questo motivo, anche lui è tornato completamente libero e non avrà più l’obbligo di dimora, disposto qualche settimana fa dal gip del tribunale di Napoli Isabella

Iaselli, pronunciatasi sulla richiesta di applicazione di misure cautelari, formulata dalla direzione distrettuale antimafia della procura partenopea.

Un discorso a parte merita l’esito relativo a Sergio Orsi. Anche in questo caso, è stato annullato il capo 1, cioè le già citate turbative d’asta, frutto dell’accordo corruttivo stretto con i due dirigenti del Cira di Capua Carlo Russo e Vincenzo Filomena, grazie alla mediazione dell’equivoco personaggio pugliese Antonio Fago.

Sergio Orsi, però, non viene liberato, ma lascia solamente il carcere, per raggiungere gli arresti domiciliari in una località fori regione. Ciò perchè il tribunale del Riesame ha considerato valida la contestazione del reato di corruzione in concorso.

Anche per questa contestazione, però, parimenti all’altra del capo 1, cioè la turbativa d’asta completamente cancellata, è stata esclusa l’aggravante mafiosa.