Gimmi Cangiano a lezione da “mastro Polverino” per le elezioni Europee. Terrore: se Angelo gli insegna come le voleva fare lui, rischia la galera
23 Giugno 2018 - 13:17
CASERTA (gianluigi guarino) – Transitando per corso Trieste, ci è capitato ultimamente di incrociare una coppia di politici della stessa matrice culturale. Ufficialmente della destra in realtà movimentisti moderati di centro dove si coltiva l’arte del possibile e spesso anche dell’impossibile: Gimmi Cangiano, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e Angelo Polverino, il quale deve essere affezionato a quel tratto di strada, perché è sempre stato il luogo in cui trascorreva le prime ore della giornata a braccetto con questo o con quell’altro direttore generale dell’Asl. Adesso che queste compagnie, per noti motivi non le può più frequentare, almeno in pubblico, coltiva la passione per la politica e spende dei consigli per giovani come Gimmi Cangiano che lo ammirano, che ne hanno condiviso evidentemente le scelte, i metodi attraverso cui il nostro ha imbarcato decine di migliaia di voti nelle sue diverse esperienze elettorali.
Se Polverino dà dei consigli a Cangiano, li fornisce, giustamente, dal suo angolo visuale, illustrando la modalità con cui i voti si fanno.
Il problema è uno solo e ha a che fare con la scaramanzia. Polverino non ci crede e quindi continua a battere quel pezzo di lastroni e marciapiede, che mal gliene incolse, di corso Trieste come faceva ai tempi di Gasparin, del suo arcifedelissimo Gerardo Di Vece senza rimuginare sulle conseguenze di quelle pratiche che gli sono anche costate duri periodi di detenzione carceraria e domiciliare.
Ma scaramantico non lo è neppure Gimmi Cangiano, il quale i consigli, al “mastro Polverino” li chiede in funzione delle prossime elezioni europee in cui lui vuole candidarsi e tutto sommato ha diritto di farlo essendo, almeno sulla carta, il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
Ora, per chi conosce la storia recente di questa città e di questa provincia, per chi come noi ha letto decine di migliaia di pagine, relative alle ordinanze Asl e ospedale e che hanno coinvolto proprio Polverino, fa un po’ specie questo menage. Almeno, il simpatico Cangiano dovrebbe portare un mezzo corno appresso o andare a tagliare con una piccola accetta il corno che un altro epigono di Polverino, ossia Del Gaudio, piantò davanti alla Reggia facendo ridere l’intera Europa.
Polverino stando alla documentazione giudiziaria, le Europee le pensava in questo modo: per essere eletti sicuramente occorrono due milioni e mezzo, meglio se 3 milioni di euro, anche perché, con tutto il rispetto di entrambi, non hanno né il carisma della loro cifra culturale, né la dialettica, né l’appeal umano risorse utili, per cui io prendo 3/4 imprenditori danarosi, a partire da Angelo Grillo, coinvolto mani e piedi negli appalti dell’Asl, protetti e benedetti dal clan Belforte, tipo Carmine Esposito di Maddaloni uno che a differenza di Angelo Grillo lavora sul serio con gli abiti usati, ma che in quel periodo aveva velleità politiche finalizzate a crescere imprenditorialmente al punto che Polverino organizzò un’operazione ambiziosa fatta abortire dal solito merdoso Casertace, attraverso cui il sindaco di allora di Marcianise Antonio Tartaglione che da zinziano era diventato polveriniano, facilitasse l’insediamento di un un nuovo capannone industriale a Marcianise di proprietà di Carmine Esposito. Insomma, il piano era chiaro, preciso ma aveva il difetto di collegarsi a personaggi, soprattutto Angelo Grillo, inaffidabili per natura, inaffidabili a piede libero e inaffidabili, oggi, anche quando stanno in galera, visto che questo qua, un giorno dice che si pente e il giorno dopo si s…pente.
Per cui Cangiano applicando il teorema Polverino, rischia grosso. Rischia di dover correggere il percorso che lo porta verso Bruxelles ad un percorso differente e certo molto meno augurabile per la sua vita politica e personale.