IL NOME. Arrestata imprenditrice casertana e sequestrata azienda: maxi inchiesta sul business criminale dei rifiuti

20 Maggio 2024 - 18:15

CASERTA – La Squadra Mobile della Questura di Frosinone e il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, consistente in 9 arresti domiciliari, un sequestro preventivo di 4 società e un sequestro preventivo del profitto pari a circa 2.500.000 di euro.

Sono indagate 41 persone e 9 persone giuridiche, residenti in diverse regioni d’Italia, per i seguenti reati: associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, traffico illecito transfrontaliero di rifiuti, smaltimento illecito di rifiuti, sostituzione di persona e trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini sono iniziate proprio dopo un rogo devastante, quello che il 23 giugno 2019 divorò la Mecoris, nella zona industriale del capoluogo ciociaro, azienda impegnata nel trattamento e nello smaltimento di rifiuti speciali. Un’inchiesta avviata dalla Procura di Frosinone e poi passata alla Direzione distrettuale antimafia di Roma.

Agli arresti domiciliari sono finiti  Marcello Perfili e il suo socio Antonio Annunziata, napoletani, Luana Troiano, imprenditrice del settore rifiuti originaria di Sparanise, e Luigi Verrone, ritenuti intermediari, Andrea Papais, di San Vito al Tagliamento, il dipendente della ditta Boz Sei srl, Paolo Vannuccini, originario di Roma, un collaboratore di Perfili, Riccardo Traversa, di Cisterna, l’amministratore della Refecta, Maria Aliperti, moglie di Annunziata, e Scilla Gaetani, dipendente della Ital Green.

Le società sequestrate sono la Gea Consulting srl, La Svedese di Luana Troiano, LM srl e V.V.T. Ambiente, di Casagiove.