È guerra. Corte dei Conti e Anac, pesantissimo esposto sul milione di euro del governo da cui nascerà il mega parcheggio per la ferramenta di un consigliere comunale

12 Agosto 2024 - 14:07

In calce all’articolo le 44 pagine che comprendono anche tutte le tavole progettuali e le visure catastali. Vengono ravvisate presunte irregolarità, ma le tesi non sono campate in aria, visto che i due segretari comunali di Casaluce e Frignano non hanno voluto firmare il contratto d’appalto

CASALUCE/FRIGNANO (G.G) – Tra le tante segnalazioni che ci giungono dal territorio, ha riscosso da parte nostra significativa attenzione quella costituita da un atto un ufficiale che i due consiglieri comunali di opposizione del Comune di Casaluce Antonio Tatone e Pasquale Felaco, dopo aver tentato invano di chiedere spiegazioni al sindaco Francesco Luongo o a qualche suo assessore, hanno deciso di puntare più in alto e di inviare un esposto al governo nazionale, specificamente a due Dipartimenti del Ministero degli Interni (Affari Interni e Territoriali), alla sezione campana della Procura presso la Corte dei Conti e all’Anac.

Argomento: l’erogazione di significativi finanziamenti per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro, frutto di una previsione contenuta nella legge di Bilancio dello Stato relativa all’anno 2022.

I finanziamenti in questione sono finalizzati ad attuare programmi di rigenerazione urbana. Il Comune di Casaluce si è associato al Comune di Frignano al fine di presentare un’istanza di finanziamento di un numero più ampio di progetti.

Ci sono stati vari passaggi amministrativi, delibere di consiglio, delibere di giunta, determine dirigenziali, il cui dettaglio chi vorrà potrà consultare, insieme a molti altri documenti, nel testo integrale dell’esposto presentato da Antonio Tatone e Pasquale Felaco.

In sintesi, sono andati avanti 4 progetti. Due del Comune di Frignano, divenuto capofila, e due del Comune di Frignano.

L’attenzione dei consiglieri comunali di opposizione si è concentrata su uno dei due progetti di Casaluce, ossia quello di recupero, riutilizzazione e rifunzionalizzazione delle aree produttive dismesse Papone e Carditello interessate “da fenomeni di grave degrado urbano”.

Importo stanziato 1.650.000 euro. Tutto è avvenuto nel 2023 e tutta la procedura è rimasta nelle mani del Comune capofila, quello di Frignano, che poi si è affidato alla (ben nota ai lettori di Casertace e a nostro avviso anche un po’ famigerata), CUC nolana, rispetto alla quale vi invitiamo a consultare i nostri articoli in cui ne troverete di cotte e di crude.

Alla società UNA Engineering Evolution, rappresentata dall’ingegnere Stefano Tranquilli dell’Ordine degli Ingegneri di Roma, è stata affidata la progettazione definitiva ed esecutiva. Nelle pagine dell’esposto troverete anche il piano economico da cui si apprende che su 1.650.000 sono avvenuti circa 500mila euro di decurtazione legali:

18.500 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso; 105mila euro per la progettazione e la direzione dei lavori; circa 27mila euro per il coordinamento della sicurezza e altri costi.

In pratica la cifra sottoposta a ribasso d’asta è stata di 1.143.283,00.

I “fuoriclasse” della Cuc nolana hanno fatto, come nel loro stile, una cosa in grande velocità, aggiudicando i lavori al Consorzio Italia con sede a Catania.

Stavolta ci occupiamo di un altro aspetto dell’appalto, anche se sarebbe opportuno andare a verificare se, com’è richiesto dalle norme ma soprattutto dall’Authority anticorruzione, questo consorzio abbia indicato l’impresa consorziata, a cui ha dato incarico di effettuare materialmente la gestione e l’attività di cantiere.

I due consiglieri di opposizione ritengono che questa operazione sia avvenuta in violazione di diversi elementi normativi previsti dall’articolo 1 comma 534 e ss. della legge 30 dicembre 2021 n.234, riassunti in otto punti.

Il primo è di carattere generale e riguarda le principali incongruenze descritte nell’esposto, visto che la progettazione inciderebbe nella sua parte principale in terreni di proprietà privata.
Al riguardo sono allegate una serie di visure catastali con nomi e cognomi. Noi aggiungiamo che questi terreni che costituiscono la fascia di rispetto della superstrada che da Marcianise conduce ad Aversa, sono stati espropriati dall’Anas. Ma questo, legge alla mano, non cambia le cose, visto che la destinazione d’uso prevista dallo strumento di regolamentazione vigente, che al momento è ancora il Piano Regolatore di Frignano e di Casaluce, non prevede l’utilizzo di quell’area nelle modalità previste dalle tavole progettuali che, ripetiamo, potrete consultare.
Ed è questo che scrivono in sostanza i ricorrenti quando segnalano che la legge dalla quale arrivano i finanziamenti non prevede opere costruite su altre proprietà di tipo privato o anche demaniale (leggi Anas) rispetto alle quali il Comune di Casaluce, ossia il titolare unico di un finanziamento relativo a un progetto suo, non ha acquisito la disponibilità di dette aree né dei privati né dell’Anas, prima dell’acquisizione del finanziamento.

Il terzo punto si collega al secondo, affermando che questo finanziamento produce opere di cui di fatto andrebbero ad avvantaggiarsi i privati. Si sottolinea inoltre il fatto che questi terreni, già difettosi nel loro titolo, in quanto privati, in quanto demaniali, in quanto non nella disponibilità ossia nel possesso del Comune di Casaluce, ricadono in grandissima parte nel perimetro del Comune di Frignano.
Di qui un primo punto di sintesi attraverso l’espressione di un dubbio sulla conformità degli atti trasmessi dai due comuni al Ministero. Atti che incuberebbero una serie di inadempienze rispetto ai requisiti previsti per ricevere materialmente i quattrini per le opere.


Il resto delle contestazioni batte sullo stesso punto: se il Comune di Casaluce ha potuto presentare un progetto finanziabile è perché deve riqualificare un’area o aree nella propria disponibilità. Altrimenti non esiste quel vantaggio nell’interesse pubblico che è alla base di questa misura di trasferimento di risorse dallo Stato agli enti locali.
I due consiglieri di Casaluce devo attenersi a quello che è stato messo nero su bianco nel progetto e da questo devono dedurre che la dinamica complessiva che ha portato i due Comuni a concorrere a questi finanziamenti ottenuti per quattro progetti, risulta squilibrata a favore di Frignano, con Casaluce che raccoglie le briciole.

Ottavo e ultimo punto, un po’ più insidioso perché come se prefigurasse comportamenti in grado di integrare cose scritte nel Codice Penale: “Si voglia accertare ogni altra irregolarità o errata rappresentazione dei fatti e delle circostanze indicate negli atti progettuali al fine di ricevere un beneficio economico”.
Errata rappresentazione dei fatti o delle circostanze…

Evidentemente, però, questo esposto dei due consiglieri di opposizione, se non ha scosso più di tanto un’altra vecchia conoscenza di Casertace, ossia quell’Ingegnere Massimo di cui facemmo la conoscenza ai tempi dei consorzi dei rifiuti, se non lo ha scosso al punto da scrivere che siccome la strada contenuta nel progetto è già preesistente, senza però dire nulla sul fatto che la destinazione d’uso progettuale non esiste negli strumenti urbanistici vigenti dei Comuni di Casaluce e Frignano, diverso è l’atteggiamento dei due segretari comunali Stefania Strino, Casaluce, e Vincenza Reccia, segretario di Frignano.


Sia quello di Frignano che quello di Casaluce, infatti, al grido di “ca nisciuno è fesso” e “a chi volete far passare un guaio”, non hanno voluto sottoscrivere il contratto di appalto con l’impresa esecutrice, al punto che i due Comuni si sono dovuti rivolgere ad una notaia divenuta celebre quando, qualche estate fa, fu scelta da Biagio Lusini da Teverola per registrare le firme dimissionarie che misero fine all’amministrazione di Dario Di Matteo.

Il contratto d’appalto è stato infatti firmato nello studio principale di Teano o in quello secondario di Aversa della notaia Giovanna Paciello.

Ma a chi giova realmente questo progetto? Come spesso capita, c’è un fortunato. Oh abbiamo scritto un fortunato, perché fino a prova contraria è tale. Stendendo le tavole uscite dalla matita dello studio UNA Engineering Evolution si nota che, tra le opere di riqualificazione di contrada Popone c’è anche un bellissimo e capientissimo parcheggio di fianco a uno dei negozi di ferramenta più frequentati della zona, di cui è titolare il consigliere comunale di Casaluce Marcellino Iovene.

Oggi quell’incrocio che si trova proprio al confine tra i Comuni di Casaluce e Frignano, è uno dei nodi stradali più caotici dell’intero agro aversano.

Gli ingorghi che coinvolgono mezzi pesanti sono determinati il più delle volte dalle decine e decine, se non centinaia, di auto parcheggiate alla rinfusa da chi si reca nella ferramenta del consigliere comunale.

C’è chi risolve i suoi problemi col “gratta e vinci” e chi con un milione di euro scuciti dal governo.

Questione di fortuna…o no?

LEGGI L’ESPOSTO FIRMATO DAI CONSIGLIERI ANTONIO TATONE E PASQUALE FELACO: