Condannato Iervolino, l’ex padrone dell’Università Pegaso. Per i giudici ha corrotto due dirigenti del Ministero del Lavoro e per Francesco Fimmanò …

13 Dicembre 2024 - 11:36

La questione riguardava la divisione di grandi patronati. Coinvolto anche un sindacalista della Cisal. I due ministeriali saranno giudicati con rito ordinario a differenza di Iervolino condannato a quattro anni con rito abbreviato

REGIONALE – Corruzione di alti dirigenti del ministero del Lavoro: condannato l’imprenditore Danilo Iervolino. Il gup di Napoli Enrico Campoli ha condannato per corruzione l’imprenditore Danilo Iervolino proprietario della Salernitana e già patron dell’università Pegaso, al termine del processo celebrato con rito abbreviato sulla corruzione di alti dirigenti del Ministero del Lavoro. A iervolino sono stati inflitti 4 anni di reclusione (così come richiesto dal pm Henry John Woodcock) nonché il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 4 anni. Condanna a 5 anni, invece, per Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e il divieto di contrattare con la P.A. per 5 anni; 2 anni e 8 mesi Mario Rosario Miele, collaboratore di Iervolino. Assoluzione per Francesco

Fimmanò, direttore scientifico dell’università Pegaso, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto l’assoluzione dal reato di corruzione con derubricazione nel reato di traffico di influenze illecite solo in ragione della inutilizzabilità delle intercettazioni acquisite dalla procura di Catanzaro dichiarata dalla Corte di Cassazione. L’indagine del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coordinata dalla Procura di Napoli, ha riguardato in particolare la concessione da parte del Ministero, attraverso due suoi dirigenti di un parere favorevole, in precedenza negato, alla divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal. I pubblici ufficiali Concetta Ferrari e Fabia D’Andrea sono stati rinviati a giudizio e il processo è in corso davanti al Tribunale di Napoli.