LA CASSA del clan Picca-Di Martino: il pentito De Chiara svela le “mesate” di Picca, Di Martino, De Santis & co.
23 Aprile 2025 - 10:30

Gli stipendi fissi e le percentuali derivanti dalle piazze di spaccio. Le informazioni date dal collaboratore di giustizia raccolte dalla Dda nell’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Aversa
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TEVEROLA – Appena tornato in libertà, Aldo Picca, considerato dagli inquirenti il vertice di una pericolosa organizzazione criminale, avrebbe immediatamente rimesso in moto la macchina del clan. A rivelarlo è il collaboratore di giustizia Francesco De Chiara, arrestato con l’accusa di essere stato parte integrante del gruppo mafioso e che, da marzo, ha deciso di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia.
Secondo quanto dichiarato alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Picca si sarebbe occupato di riattivare la cosiddetta “cassa comune” del
De Chiara ha tracciato la gerarchia della cosca: al vertice Picca, affiancato da Nicola Di Martino dopo la sua scarcerazione. Subito sotto, nella piramide mafiosa, ci sarebbe stato Salvatore De Santis seguito da Michele Vinciguerra e da altri elementi di manovalanza.
Secondo il racconto del pentito, alcuni affiliati percepivano uno stipendio fisso mensile: 2.500 euro per lo stesso Picca, 2.000 euro per Di Martino, De Santis e per Carmine e Raffaele Di Tella. Altri, come De Chiara stesso, Vinciguerra e Zaccariello, ricevevano tra i 1.000 e i 1.500 euro, in base agli introiti generati dalla piazza di spaccio.
Le dichiarazioni, raccolte dal pubblico ministero Simona Belluccio, sono state depositate sia nell’udienza preliminare sia nel giudizio immediato scaturito dall’indagine dei carabinieri di Aversa. Un’indagine che mira a smantellare l’intera rete criminale che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata guidata proprio da Aldo Picca, con il supporto di Nicola Di Martino.
L’inchiesta prosegue, e con essa il lavoro degli investigatori per ricostruire nel dettaglio l’organigramma del clan e il sistema economico che lo sosteneva.