REGGIA. Le ultime novità ministeriali non fanno sperare nulla di buono per la futura direzione del museo. Svampa – almeno per il momento – il possibile trasferimento della Maffei a Torino
16 Luglio 2025 - 18:20

Caserta (pm) – La strada per un avvicendamento tempestivo della direttrice della Reggia, Tiziana Maffei, allo scadere del suo incarico a giugno del prossimo anno, si ingarbuglia sempre di più. Anche se gli undici mesi che teoricamente mancherebbero a tale data possono sembrare molti, per i tempi della burocrazia ministeriale sono nulla. Anzi, a naso, si può dire che già si è in ritardo nella procedura per la sua sostituzione e che quasi certamente, l’anno prossimo, si andrà all’interim o ad un provvedimento di proroga.
Ma questo sarebbe nulla. Sta di fatto che la Maffei, come abbiamo visto in due specifici articoli del 22 giugno e dell’8 luglio scorsi (qui l’uno e l’altro), ha partecipato alla selezione pubblica, indetta a febbraio dal Ministero della cultura, per il conferimento dell’incarico di direttore dei Musei Reali di Torino. Selezione che ha riguardato contestualmente anche altri quattro istituti culturali nazionali di livello dirigenziale generale, quali la Galleria dell’Accademia di Firenze e Musei del Bargello, il Parco archeologico del Colosseo, il Museo Nazionale Romano ed il Museo archeologico nazionale di Napoli. Nei giorni scorsi si sono svolti i previsti colloqui selettivi dei candidati, costituiti da una rosa di 10 prescelti tra tutti i partecipanti alla selezione, per ognuno dei cinque istituti culturali. La commissione esaminatrice unica, terminati i colloqui, ha indicato, per ciascuna sede del concorso, una terna di idonei. Da ognuna delle terne, a questo punto, il ministro della cultura Alessandro Giuli avrebbe dovuto scegliere i direttori da designare. E già avremmo avuto un punto certo per la sorte della Reggia vanvitelliana.
Ma, colpo di scena, proprio ieri l’altro, dal capo del dicastero della cultura si è venuto a sapere che “…Nel pieno rispetto del valore professionale dei nomi proposti, mi ritengo insoddisfatto del lavoro della commissione. Valuterò se riaprire il bando…per avere un quadro completo e un valore indiscutibile dei massimi dirigenti, nazionali o internazionali che siano”.
Dichiarazione, questa, resa incidentalmente nel corso di un’intervista più ampia al Corriere della Sera, peraltro non pubblicata per divergenze insorte tra la testata ed il ministro, il quale nondimeno l’ha divulgata attraverso i suoi canali social.
Siamo cioè al nulla di fatto ed all’incertezza più piena, per quello che più ci preme, sulla procedura per la sostituzione della Maffei.
Paradossalmente, proprio in questi giorni, la petizione cittadina del Gruppo 31 agosto giunge alle 1000 ed oltre adesioni, dalle 900 dell’ultimo recente aggiornamento, che già rappresentavano un record per una città generalmente distaccata ed indifferente. La petizione, rivolta al ministro della cultura, come abbiamo riferito nel nostro articolo richiamato dell’8 luglio, così diceva «La Reggia di Caserta, con annesso Parco, Patrimonio dell’Umanità dal 1997, è una realtà museale complessa, oltre che per le sue notevoli dimensioni, anche per peculiarità architettoniche e botaniche e quindi richiede anzitutto continuità di gestione a livello manageriale. Per tutto ciò, e per scongiurare l’aggravamento di criticità già presenti, è assolutamente necessario evitare pause o rallentamenti di gestione di qualsiasi natura. Si ricorda che fra l’attuale gestione e quella precedente, intercorsero oltre 10 mesi durante i quali la Reggia accusò la paralisi di ogni iniziativa di tutela straordinaria e di sviluppo ed un sensibile calo dei visitatori con danni al territorio. Pertanto, si richiede che il Ministero della Cultura provveda con urgenza ad avviare la lunga procedura del concorso internazionale che consentirà di individuare il nuovo direttore generale così che lo stesso possa essere pienamente operativo subito dopo la cessazione dell’attuale direzione che terminerà a giugno 2026».
E qui due sono le cose: o i promotori leggono nel futuro o conoscono i loro polli. Non si scappa.
LO STRALCIO DELL’INTERVISTA DEL MINISTRO GIULI NEL PUNTO A CUI CI RIFERIAMO NELL’ARTICOLO
