MARCIANISE. Salva il numero del ras come “Zio”. Accusato di spaccio, per la Cassazione deve restare ai domiciliari

1 Maggio 2019 - 18:40

MARCIANISE (red.cro) – La Corte di Cassazione ha deciso di rigettare la richiesta di revoca degli arresti domiciliari proposta dai legali di Francesco Piccirillo, coinvolto nel processo sullo spaccio di droga in città, inchiesta nota anche come “Unrra Casas”. Per Piccirillo la Dda ha richiesto 12 anni.

Nella perquisizione, Piccirillo fu trovato in possesso di un cellulare nel quale era segnato il nome di Giovanni Pontillo, considerato dalla Procura Antimafia uno dei capi dell’organizzazione e che rischia 20 anni.

Per i giudici dell’ultima istanza, quel numero, memorizzato come “zio”, è una delle prove per il coinvolgimento nell’organizzazione di Piccirillo che, per l’accusa, era uno dei venditori dell’hashish del clan.