Omicidio Corvino. Condannato il cassiere del clan Bidognetti

5 Maggio 2019 - 20:05

MARCIANISE – E’ arrivata la condanna definitiva per Armando Letizia, 66 anni, esponente del clan dei Casalesi, ritenuto il cassiere del gruppo Bidognetti, per l’omicidio di Benito Corvino, avvenuto a Marcianise, nel 1992.

La Corte di Cassazione ha respinto un ricorso straordinario con cui era stata impugnata un’altra sentenza della stessa Corte che aveva confermato i motivi abietti e la premeditazione del delitto, con la volontà contestuale di affermare la forza punitiva del clan. Corvino fu ammazzato perchè, negli anni ’70, avrebbe armato la moglie di Ferdinando Letizia, fratello di Armando, che uccise il marito pre motivi passionali. Corvino andava punito e Letizia chiese aiuto a Francesco Bidognetti per eliminarlo.

Deve, in proposito, – scrivono i giudici – puntualizzarsi che nel giudizio d’appello – le cui conclusioni sono state ineccepibilmente confermate dalla sentenza impugnata – l’aggravante dei motivi abietti è stata plausibilmente ravvisata non solo nel proposito vendicativo del singolo componente del gruppo camorristico, ma anche nella volontà di riaffermare, attraverso l’uccisione di Corvino, la forza punitiva dell’organizzazione, capace di agire in modo inesorabile anche a distanza di molti anni“.

Il ricorso dunque è stato respinto.