A MONDRAGONE mangiano solo i cavoli. Una rete organizzata di affidamenti diretti. Gli interessi e gli intrecci

6 Settembre 2018 - 18:50

MONDRAGONE –  Un “cavolo” nell’insalata della politica mondragonese. Il noto imprenditore sta facendo autentica piazza pulita di affidamenti diretti e procedure negoziate, attraverso il suo “brand” che conducono, però, sempre allo stesso imprenditore: la riciclo.

“Accavolata” anche la gestione del depuratore comunale per volere del consorzio Idrico terra di lavoro, dove, com’è noto ai lettori di CasertaCe, il consigliere Giovanni Zannini ha piazzato Gerardone Napoletano, da tempo suo fedelissimo, alla presidenza del collegio dei revisori dei conti.

Del … cavolo di lavoro, in realizzazione all’interno del palazzo Tarcagnota abbiamo già scritto qualche articolo. Anche in questo caso “cavolo uber alles”. E’ sempre, infatti ERNESTO Cavolo ad essersi aggiudicato l’ennesimo affidamento, stavolta sotto le insegne di una ditta con nome diverso da quella con cui ha vinto altre gare, come potrebbe essere, per fare un esempio, quella concretizzatasi un mese fa, con il già citato affidamento diretto della gestione del depuratore comunale.

Questo lavoro sul depuratore rappresenta una evidente promozione, una crescita del livello professionale del Cavolo, visto che in passato, nel feudo di Pasquale Di Biasio, l’imprenditore aveva, fondamentalmente, “spilato” tombini, fogne e caditoie.

In tutta questa miriade di lavori, risalta, ma non ai nostri occhi perchè sappiamo quale sia il livello bassissimo dell’ufficio di governo per la tutela dei beni storico-architettonici, della Sovrintendenza di Caserta sui lavori dello storico Palazzo Tarcagnota.

Dal quadro appena descritto, matura più di una sensazione: che tutto questo abbia una natura sistemica; che si sia creato, a Mondragone, un meccanismo di spacchettamenti e ultra spacchettamenti degli interventi, in modo tale da favorire la gestione clientelare che solo attraverso gli affidamenti diretti può incrociare la piena soddisfazione di chi la clientela la fa per alimentare il proprio pacchetto di voti.

Tra le altre cose, quando si lavora sotto soglia non c’è bisogno di soa, certificazioni, etc. In tutto questo sistema, resta attiva la presenza dell’ex sindaco Ugo Conte, il quale pare sia stato avvistato con abiti da lavoro e scarpe da cantiere a dare una mano al suo amico Cavolo, come vera e propria maestranza, nei lavori dell’amatissimo Palazzo Tarcagnota.

Giusto per completare il quadro e capirci bene, va sottolineato che socio al 50% di Ernesto Cavolo nella Riciclo e’ Isidoro Palma, a sua volta socio anche del consigliere comunale Marco Pacifico.