Accanimento terapeutico, Carlo Marino non ha rispettato nemmeno la norma sulle quote rosa. Giunta di ufo e per di più illegale. La Lega va all’attacco

14 Agosto 2024 - 18:33

Siccome nella nostra vita non ci facciamo mancare nulla, vi raccontiamo cosa combinano certi piccoli Comuni i quali, con una procedura complicatissima ma assolutamente obbligatoria riescono ad evitare gli obblighi sulle quote di genere. Ma ciò accade nei paesini di 2mila abitanti e non in una città. In calce all’articolo il comunicato del gruppo consiliare della Lega

CASERTA (G.G.) – Carlo Marino, essendo persona a sangue freddo che tende continuamente, per sua biologia anaffettiva e a-sentimentale, a recuperare gelida razionalità, non si farà certamente impressionare da questa ennesimo pasticcio che al di fuori del palazzo comunale di Caserta appare come un segno di agonia, di accanimento terapeutico, rispetto a una consiliatura che, per tutto ciò che è capitato ultimamente, sarebbe stato più che dignitoso chiudere, consegnando il giudizio ai posteri.

Avendo inseguito quello o quell’altra, Matano e la Vairo, e avendo deciso di chiudere sotto il pressing del Pd la nuova (si fa per dire) giunta, ha compiuto un errore madornale: su 4 assessori, ha nominato 3 maschi e una femmina, violando la quota minima di genere. Avrebbe dovuto nominare tre di un sesso e due dell’altro, visto che Marino appartiene a sua volta a quello maschile.

Ora la speranza è che venga ripristinato almeno questo brandello sopravvissuto di legalità. A meno che il sindaco non voglia affermare di aver esperito ogni tentativo per nominare un’assessora femmina e di non esserci riuscito.

Questo fanno le piccole amministrazioni comunali, quelle governate da giunte formate dal sindaco e due assessori.

Non lo fanno sempre, ma qualche volta succede, visto che una finestrella di possibilità la legge l’ha aperta. Ma Marino dovrebbe comunque revocare almeno uno dei due assessori maschi. Perché norma e giurisprudenza affermano che non è sufficiente asserire di aver espletato ogni tentativo per rispettare l’equilibrio di genere, ma occorre dimostrarlo.

Vi spieghiamo come fanno i sindaci dei piccoli comuni: nominano un’assessora e incassano formalmente il suo diniego, poi ne nominano un’altra e incassano un altro diniego. Ma non finisce qui, perché la prassi li obbliga addirittura a utilizzare una sorta di concorso a cui possono partecipare tutte le persone di genere maschile o femminile, a seconda del genere che bisogna coprire.

Le persone che rispondano a quell’avviso pubblico si sottopongono a un colloquio con il sindaco.

Questi, di solito, utilizzando la ragione incontestabile che comunque la nomina di un assessore si rappresenta come la concessione di una delega fiduciaria, ove la fiducia riposta dal sindaco nell’assessore rappresenta una condizione irrinunciabile connessa all’essenza stessa di questa carica, può anche completare questi colloqui con un nulla di fatto.

A quel punto, nomine formalizzate e non accettate ufficialmente, avviso pubblico con concorso che non è riuscito a coniugare la ragione dell’equilibrio di genere con quella giuridicamente rilevante della identità fiduciaria dell’incarico. Solo a quel punto si saranno create quelle condizioni previste dalla legge, quel pertugio utilizzato ripetiamo solo dai piccoli comuni con due assessori, che danno la possibilità al sindaco di nominarli dello stesso genere.

Carlo Marino ha fatto questo? Intanto non l’ha fatto, e se lo facesse sarebbe il primo sindaco italiano di una città capoluogo, forse il primo sindaco di un comune con una giunta di 5 assessori, ad attuare questa tortuosa procedura che sottende un intento discriminatorio.

Il Tar della Campania sede di Salerno, in una recente sentenza, ha ribadito tutto quello che abbiamo appena scritto, ma già il fatto di dover affrontare un argomento del genere nel contesto della città di Caserta si configura come un fatto lunare, ossia un altro fatto attinente all’astronomia, dopo quello di ieri sera, concretizzatosi con la nomina di 4 assessori, peraltro irregolarmente distribuiti tra maschi e femmine, da noi già ribattezzati come degli Ufo.

CLICCA E LEGGI LA SENTENZA DEL TAR CITATA NELL’ARTICOLO

QUI SOTTO IL TESTO DEL COMUNICATO STAMPA a firma dei consiglieri comunali della Lega Alessio dello Stritto, Fabio Schiavo, Maurizio Del Rosso ed Elio di Caprio:

CASERTA: LEGA, MARINO COL PD E’ SOLO AL COMANDO, PROVA A SALVARSI SCARICANDO IL CONSIGLIO. IN GIUNTA GRAVE VIOLAZIONE DELLE QUOTE DI GENERE

La nomina, da parte del sindaco Marino, di assessori sconosciuti alla coalizione che ha consentito al centrosinistra di vincere le elezioni – dopo le diverse inchieste che hanno smascherato un vero e proprio sistema nella gestione di settori importanti della Pubblica Amministrazione del Comune di Caserta – certifica sul piano politico e morale il fallimento suo e del Pd che oggi di fatto commissaria l’amministrazione comunale di Caserta.
Un’operazione di “lavanderia politica” spacciata per un cambio radicale di passo che, invece, si sarebbe potuto verificare solo attraverso le irrevocabili dimissioni del Sindaco.
In un contesto così preoccupante e pregiudicato dalle ultime vicende giudiziarie sorprende l’accettazione dell’incarico assessorile da parte dei nuovi delegati. Circostanza che implica la loro adesione politica a un progetto di cui adesso si assumeranno, insieme a Marino, la responsabilità del fallimento.
Sin da subito controlleremo e valuteremo, contando anche le loro presenze negli uffici e l’impegno profuso, le ragioni reali anche della loro partecipazione, se cioè legata alla volontà di offrire le proprie competenze per risollevare le sorti della nostra comunità o nella prospettiva di altri incarichi più ambiziosi e convenienti.
Annunciamo anche che li investiremo immediatamente della responsabilità di rispondere dettagliatamente alle interrogazioni e alle mozioni rimaste in sospeso da mesi. Ci auguriamo, proprio per la loro storia personale e professionale, che non siano solo foglie di fico per salvare Marino e il Pd e che, nel corso del loro mandato, non finiscano “ostaggio” di quegli stessi dirigenti – legati a Marino – rimasti al loro posto, né rimossi né ruotati dopo le note vicende che li hanno visti personalmente coinvolti.
In particolare, come fece l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino in circostanze simili, invitiamo l’assessore Sessa, già appartenente alla prestigiosa Arma dei Carabinieri, a procedere all’immediata trasmissione di tutti gli atti relativi agli appalti degli ultimi 8 anni all’Anac e alla Corte dei Conti, chiedendo anche l’ausilio dell’Arma dei Carabinieri, così da verificare con certezza presunte ed eventuali irregolarità. Infine, rileviamo e denunciamo il mancato rispetto delle proporzioni di genere nella nomine assessorili che hanno determinato la composizione del nuovo esecutivo. Una circostanza inaccettabile, oltre che fuori legge, che appare incredibile anche in considerazione dell’abuso propagandistico che il Pd fa di questi temi e, quindi, voluto e non casuale”.
Lo dichiarano i consiglieri comunali della Lega Alessio dello Stritto, Fabio Schiavo, Maurizio Del Rosso ed Elio di Caprio.