ALL’ASL RUBAVANO TUTTI. La caposala faceva le ferie poi un amico impiegato cancellava i numeri e le ricaricava 80 giorni di vacanze da fare. Sono ben 23 i…

11 Maggio 2021 - 21:06

Nello stralcio dell’ordinanza pubblicato oggi, espressa nella ennesima intercettazione di Luigi Carizzone, ritorna in evidenza la figura della coordinatrice del SPDC di Sessa Aurunca Elena Brongo

 

AVERSA(g.g.) Mettiamo che Elena Brongo, infermiera e coordinatrice della struttura del Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura di Sessa Aurunca in pratica una caposala rafforzata, se ne andasse in vacanza utilizzando i 32 o 34 giorni a sua disposizione per contratto e ordinamento. Mettiamo poi che Antonio D’Angelo, in arte jukebox, anche lui dipendente del Dipartimento di Salute Mentale, arrivi davanti alla scheda ferie della Brongo in forza del suo ruolo amministrativo, e manometta Iriswin, il sistema di gestione di questi registri, cancellando i giorni di ferie già usufruiti da Elena Brongo, in pratica azzerando il contatore e quindi facendo risultare altri 80 giorni, perchè evidentemente la collaboratrice aveva anche qualcosa di arretrato.

Supposizioni? No, cruda realtà di un’Asl di Caserta che attraverso i suoi attuali dirigenti non ha speso una parola per esprimere rincrescimento e anche un pò di vergogna per quello che per anni è capitato negli uffici del Dipartimento della Salute Mentale, dove i guai sono stati scoperti grazie alla qualità delle indagini del pm Giovanni Corona e dei Nas dei carabinieri di Caserta, ma anche grazie alla fortuna di avere uno che si credeva un gran figo come Luigi

Carizzone, che credeva di poter gestire anche il suo status di indagato con abilità e destrezza, senza rendersi conto che i suoi luoghi di lavoro e forse non solo i luoghi di lavoro erano stati riempiti di cimici, davanti alle quali le sue affermazioni sono diventate delle vere e proprie confessioni.

Zero. Ci chiediamo cosa abbia fatto per anni il responsabile anti corruzione Michele Tari. Nulla. Riteniamo questa cosa delle ferie della Brongo, anche lei coinvolta da indagata in questa inchiesta in quanto a sua volta beneficiaria dei soldi dei progetti Rems extra orario di lavoro, sia il fatto più rilevante nello stralcio di ordinanza da noi scelta stasera come documento del nostro lungo focus su un’ordinanza, a suo modo, storica.

Il resto è il solito Luigi Carizzone show. Spacco qua, spacco là: i Nas dei carabinieri mi chiedono conto per una firma che ho messo su una determina, ma qua se mi gira, io me li canto tutti, io sono medico e comunque mi apparo, il problema è il loro che sono co.co.pro. Il problema è di Antonio Stabile Panzarotto, di Antonio D’Angelo jukebox, di Ferrantino eccetera.

Soprattutto è allarmante per loro – dice ancora Carizzone – il fatto che i Nas abbiano capito tutto, anche il fatto che hanno incarichi per più di progetto, anche per due contemporaneamente. Si è partiti con un paio di persone premiate e poi, nota Carizzone, “vicino al miele tutte le mosche si sono azzeccate“, e alla fine sono diventati ben 23 i beneficiari di queste gratifiche per un lavoro extra orario, il più delle volte mai svolto realmente, ma solo dichiarato e profumatamente pagato con i soldi dell’Asl e quindi del cittadino contribuente.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA