ASL CASERTA. Super appalto da UN MILIONE E MEZZO di euro alla ditta dell’imprenditore indagato per gli affidamenti anti-legionella dell’ASL Napoli Uno

3 Ottobre 2022 - 21:20

Chiaramente, non si tratta di un condannato o di un colpevole per la giustizia, però è giusto cercare quali siano gli imprenditori operanti nella sanità di Terra di Lavoro, soprattutto per commesse economicamente rilevanti come in questo caso

CASERTA (l.v.r.) – Qualche giorno fa, negli ultimi scampoli del mese di settembre, l’ASL di Caserta, guidata dal duo napoletano composto dal direttore generale Amedeo Blasotti e dal direttore amministrativo, Giuseppe Tarantino, ha aggiudicato la procedura per l’appalto dei lavori di adeguamento alla normativa antincendio nell’ospedale civile di Piedimonte Matese. Si tratta di un’attività dal valore complessivo superiore al milione e 870 mila euro.

La gara ha visto partecipare sette società, anche se le offerte per venute erano state 15, tre sono state escluse e tre non sono state ammesse alla parte economica, in quanto non è stata raggiunta da queste società la soglia minima di sbarramento per l’offerta tecnica.

L’esito della aggiudicazione, firmato dal dirigente dell’edilizia Asl, Vincenzo Magnetta, e che ha visto un ribasso del 24%, quindi con un importo definitivo di un milione e 462 mila euro, ha arriso la A&G Multiservice, una srl con casa a Carinaro, nella zona Asi di Aversa Nord.

L’appalto è stato portato a casa, nonostante un punteggio tecnico più basso rispetto alla seconda classificata, la Ambra

Med, grazie ad un’offerta economica migliore, che ha portato il punteggio totale dell’azienda di Carinaro a raggiungere 97,25 punti, circa tre in più rispetto alla seconda concorrente, come potete leggere nel documento in calce all’articolo.

Il legale rappresentante della società, secondo l’ultima documentazione da noi rinvenuta, è il napoletano Antonio Martino. Si tratta del figlio dell’ex assessore socialista al comune di Napoli negli anni 90, Arcangelo Martino, coinvolto nell’inchiesta nuova P2 e condannato in primo grado ad una pena 4 anni e nove mesi.

Per quanto riguarda invece la A&G Multiservice, stando ai documenti dell’ASL, l’azienda sede legale a Carinaro, ma leggendo il sito della società e ulteriori documenti ritracciati sul web, la sede legale di questa azienda si trova a Bergamo, mentre la sede operativa è nella zona di Aversa Nord.

E poco cambia, perché la società che ha visto aggiudicarsi l’appalto è proprio quella di Martino e non possiamo ritenere impossibile il fatto che nel documento dell’ASL ci sia stato un errore di trascrizione della sede.

Su Martino dobbiamo segnalare che ha avuto alcune problematiche con la giustizia abbastanza recenti.

Dal luglio 2021, infatti, risulta indagato alla procura di Napoli in un’inchiesta portata avanti dai pm Antonello Ardituro, Simone de Roxas, Maria Di Mauro e Henry John Woodcock e relativa agli appalti sul settore della sanità dell’ASL Napoli 1.

Si tratta di un’inchiesta relativa a procedure di affidamento e di gestione delle gare riguardanti le attività di prevenzione e contrasto della legionella nelle strutture della più grande azienda sanitaria d’Europa. Le ipotesi della procura riguardano i reati di corruzione, turbativa d’asta e falso.

Oltre a Martino, sotto inchiesta figurano l’ex consigliere regionale Luciano Passariello, l’ingegnere Claudio Ragusa, ex dirigente ASL, consulente dell’azienda sanitaria napoletana Antonio Bruno, e anche il padre dello stesso Antonio Martino, Arcangelo.

Si tratta di un’inchiesta figlia del primo filone delle indagini relativo agli appalti covid in Campania che, tra gli altri, ha visto finire sotto indagine il braccio destro di Vincenzo De Luca Enrico Cosconi, direttore dell’Istituto zooprofilattico di Portici, Antonio limone, il presidente di Soresa, la piattaforma regionale per gli appalti sanitari, Corrado Cuccurullo e anche il dirigente della protezione civile regionale Italo Giulivo.

Non sappiamo come andrà a finire questa storia è l’inchiesta che ha visto coinvolto anche Martino, però sicuramente è interessante capire se ci saranno dei risvolti legati anche all’appalto casertano.

Umanamente, speriamo che Martino possa dimostrare la sua innocenza e che quindi questa storia possa risolversi positivamente, ma dall’altro lato non si può far passare in cavalleria un’inchiesta sulla sanità portata avanti dalla procura di Napoli e da dei pm che non sono esattamente i primi arrivati come, ad esempio, il pubblico ministero Ardituro che, attualmente opera alla Dda, e ha un curriculum e una carriera considerevole.

Senza contare che è pur sempre un’indagine che vede coinvolto un soggetto economico che ha ricevuto una commessa pubblica da oltre 1 milione e quattrocento mila euro affidata dalla nostra Asl.