ATO, POLTRONE&COFECCHIE. Ok, abbiamo indagato: Oliviero ha scordato il gesto dell’ombrello, fattogli da Zannini e si è messo d’accordo con lui per la candidatura di Clotilde Criscuolo

13 Marzo 2022 - 13:15

Difficile che noi di CasertaCe facciamo passare le cose, soprattutto quando i politici casertani ritengono di parlare con dei fessi, con gli stessi fessi elemosinanti con cui hanno a che fare ogni giorno e non invece con gente che da vent’anni li conosce e li racconta e che gli potrebbe contare, al di là di tutto, tutti i proverbiali peli che hanno nel culo. Meglio che ci diciate la verità possedendo noi una grande autostima che poi ci induce a prendervi doverosamente a calci nel posto dei peli di cui sopra

 

CASERTA (Gianluigi Guarino) –  Soprattutto quando siamo stanchi, di sera, ci piace scambiare qualche parola con i politici. Cosa che non facciamo durante le altre ore della giornata, dato che sarebbe inutile, di fronte alla  loro attitudine incrollabile e irresistibile alla bugia sistemica, e dunque ci  farebbe  perdere solamente  tempo.

C’è, però, tempo e tempo: c’è quello  da occupare con il lavoro, derivato dalla serietà, ma c’è anche il passa-tempo, finalizzato al relax. E siccome ognuno si rilassa come gli pare,  al sottoscritto piace, ad esempio,  ridere, perchè fortunatamente il telefono non consente all’interlocutore di controllare la mia faccia quando lui mi parla.

Ridere di fronte  all’uso, da parte del politico autoctono, dell’unico schema verbale e dialettico da lui conosciuto: la bugia edificata sulla capacità impenitente di negare anche l’evidenza.

Negli ultimi giorni, abbiamo riso con più serenità perchè, tutto sommato, i politici con cui abbiamo interloquito, hanno anche qualche significativo pregio. Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio Regionale ed esponente di spicco del Pd non è certo uno stinco di santo, ma non è neppur un politico no limits; il buon Antony Acconcia, poi, è uno bravo sul serio a far funzionare la macchina degli enti pubblici, soprattutto di quelle espressioni della Regione Campania, che di gente all’altezza come Antony Acconcia ne hanno bisogno come il pane.

C’è ragion politica e ragion politica: quella in esercizio nell’Italia meridionale, in Campania e in provincia di Caserta è la risultante di un mix tra furbesca cialtroneria e ignoranza. Nel senso che comanda chi conosce due cose, rispetto ad un politico, ad esempio  tedesco, che ne conosce cento, mentre quasi tutti gli altri stanno con la scodella in mano in attesa di ricevere una mollica di pane e ben guardandosi dall’aprire un sito internet che contenga il testo di una qualsiasi legge o di un qualsiasi scritto che spieghi anche banalmente cosa sia il Pnrr, giusto per fare un esempio tra i  tanti possibili.

L’amico Antony Acconcia, chiamato in causa, seppur indirettamente, visto che noi comprendiamo benissimo che se De Luca alza il telefono lui non può dire di no, pena la disoccupazione, ha ritenuto di doverci  spiegare la sua posizione in merito al concorso, bandito dall’ Air, società in house della Regione Campania per la gestione dei trasporti pubblici per l’assunzione di un dirigente del settore economico-finanziario. Concorso a cui ha partecipato anche Pio Del Gaudio (clicca e leggi

) classificandosi secondo e rimanendo ora presente in splendida solitudine in una graduatoria monouso, che, se l’Air farà quello che ha già fatto qualche mese fa con la figlia del direttore dell’Eav, Sposito,  gli varrà un’assunzione da dirigente con posto fisso per effetto di un concorso, a cui come ci ha precisato l’amico Antony hanno partecipato solo due concorrenti.

Passiamo a  Gennaro Oliviero: per lui,  è difficile non provare umana simpatia.

Perchè, non ci vogliono occhi allenati per leggere sotto a quel suo empatico ghigno, tutti i tratti di un politico meridionale,  a volte simpaticamente canagliesco. Ma lui, però, è anche  bravo, perchè a differenza di uno Zannini, riesce a sviluppare dei contenuti che rendono meno fastidiosi, almeno per quanto mi riguarda, l’esercizio di quella che comunque è l’unica mission sua, che lo accomuna, in questo caso,  a tutti gli altri politici indigeni: conservare ed eventualmente accrescere il proprio potere.

Mo’ ieri sera Oliviero mi voleva convincere che la candidatura del Pd di Clotilde Criscuolo, Consigliera Comunale di Aversa, vicinissima a Giovanni Zannini, fosse frutto di un processo politico trasparente, nitido. In verità, per buoni 20 minuti, mi aveva pure convinto, a dimostrazione che un po’ di debole nei suoi confronti ce l’ho, al punto che nell’articolo da me scritto ieri sera (clicca e leggi) ho dato un valore politico al fatto che il Pd ed Oliviero non avevano accettato la proposta, in puro stile ricotta, formulata da Zannini affinchè si costituisse un listone unico per i nuovi organismi dell’ATO dei rifiuti. In quello stesso articolo, però, non ho potuto fare a meno di confermare dall’inizio alla fine perplessità, anzi, sospetto  per l’appena menzionata candidatura di Clotilde Criscuolo, una che stava e sta oggi con Giovanni Zannini e non con il Pd, e per quella di Giovanni Tremante,  candidato non eletto della lista dei Moderati alle elezioni Comunali di Caserta, dopo essere stato appoggiato da Antonio Luserta e dunque anche da Giovanni Zannini.

Ci siamo informati un po’ in giro e ora siamo in grado di scrivere che se Oliviero avesse fatto un accordo alla luce del sole (si fa per dire) con Zannini sarebbe stato anche meglio, dato che, mentre su Tremante siamo ancora in attesa di riscontri definitivi, su Clotilde Criscuolo non abbiamo più alcun dubbio: lei ha accettato la candidatura nel Pd, proposta dal sindaco di Aversa Alfonso Golia, solo dopo averla concordata con Giovanni Zannini. Ciò vuol dire che Oliviero e Zannini si sono messi d’accordo. E Oliviero, purtroppo, in nome di quella ragion politica che dalle nostre parti attivata dai fattori di cui sopra, ha realizzato questa operazione, che oltre ad essere incommestibile sul terreno della serietà politica (ma su questo, per carità, ci si può anche passare sopra perchè di nefandezze anche peggiori ne raccontiamo ogni giorno), rappresenta pure uno schiaffo, un atto irrispettoso e irriguardoso nei confronti di quei pochi Consiglieri Comunali di Aversa, mi riferisco ad Eugenia D’Angelo e a Luisa Motti, che ancora oggi, ritengono di difendere la dignità dei partito democratico, portando avanti battaglie di autentica legalità e di autentica civiltà.

Clotilde Criscuolo l’avrebbe dovuta candidare Zannini nella sua lista e non Oliviero nel Pd. Questo per un motivo molto semplice: se è vero infatti che il Comune di Aversa, da secondo comune per popolazione,  debba avere una sua rappresentanza nell’organo che andrà a gestire il sito integrato dei rifiuti in provincia di Caserta,  è anche vero che nel momento in cui  il sindaco di Aversa ha  desiderato che fosse Clotilde Criscuolo a rappresentarlo, avrebbe dovuto collocarla nella lista di Zannini. Questo, per un semplice motivo: la situazione politica al Comune di Aversa, che essendo sempre il secondo per popolazione e importanza della provincia riveste o dovrebbe rivestire un significato politico indiscutibile, è tanto vomitevole quanto, a suo modo, chiara. Da una parte, infatti,  c’è il sindaco che non può non obbedire a Zannini in quanto è questi che lo tiene seduto sulla poltrona, dall’altra parte c’è il Pd vero,  quello fatto da persone perbene come sono indubbiamente le appena citate Eugenia D’Angelo e Luisa Motti. Un Pd, questo,  sbattuto all’opposizione da un ribaltone che oggi dà corpo, struttura ad un’amministrazione Comunale sostenuta da una maggioranza fatta da persone candidatesi nel centro destra e storicamente di centro destra.

Questo, giusto per dire che io non contesto la legittimità della candidatura della signora Criscuolo. Dico solo che le ragioni politiche, relative alla piazza aversana, sono talmente forti e marcate che questa designazione del sindaco Golia avrebbe dovuto trovare sfogo nell’area che rappresenta   e si rappresenta come il vero connotato di identità, come il vero colore politico di un’amministrazione comunale, rispetto alla quale il Pd gioca la sua partita forse  più nobile, più evidente. Battaglia, che si specchia ogni giorno nelle azioni politiche di significativo contenuto condotte  ad esempio dalla citata Eugenia D’Angelo.

Tutto questo però, cioè il fatto che Oliviero si sia messo d’accordo con Zannini e abbia trattato come carne da macello quei pochi democrats di Aversa che hanno resistito al grande banco alimentare attivato dentro e attorno all’amministrazione comunale, non scalfisce la simpatia  strutturale che nutriamo nei confronti dell’ottimo Gennaro.