AVERSA. Alfonso Oliva getta la spugna e rinuncia (di fatto) alla candidatura a sindaco. Altri incarichi legali da un Comune controllato da Giovanni Zannini

6 Settembre 2023 - 13:39

Si è iniziato con Caserta capoluogo, poi Carinaro, poi l’Asi che vive sotto il controllo ferreo del consigliere regionale e soprattutto di Stefano Graziano. E ora Casaluce, amministrato da un primo cittadino reduce dalle serate allegre al Roga di Baia Domizia insieme allo stesso Zannini

AVERSA (G.G.) – Alfonso Oliva è un uomo intelligente e un bravo professionista. Dal 2018 in poi ha impresso una direzione di marcia alla sua vita, puntando molto sull’attività politica.

È entrato a far parte di Fratelli d’Italia, che lo ha candidato anche e soprattutto per una perorazione diretta della senatrice Giovanna Petrenga, per concorrere ad un posto nel Consiglio Regionale della Campania.

Dopo aver dato il suo contributo elettorale al partito, è stato nominato coordinatore cittadino di FdI. Una posizione, ricoperta ancora oggi che, nei suoi piani, avrebbe dovuto rappresentare il trampolino di lancio per la conquista della candidatura a sindaco di Aversa dell’intero centrodestra. in occasione delle prossime elezioni comunali in programma tra un po’ di mesi, nella tarda primavera 2024.

Dal 2020 a circa un anno fa Oliva ha connotato la sua azione provando a rappresentarsi come punto di snodo e punto di equilibrio della coalizione attraverso il forte sostegno che Fratelli d’Italia avrebbe dovuto dare nel momento in cui si sarebbero aperti i tavoli delle trattative per la scelta dei concorrenti alle fasce tricolori nei Comuni con popolazione superiore ai 15mila abitanti, a dirla tutta da un lato Aversa e dall’altro Castel Volturno.

Ma da un anno a questa parte le cose sono cambiate. Casertace, che passa buona parte della sua vita a spulciare e a dragare gli albi pretori e le sezioni della cosiddetta amministrazione trasparente dei siti dei Comuni e degli enti strumentali, ha incrociato più volte Alfonso Oliva, non nella sua veste di politico, ma in quella di avvocato.

Evidentemente, questi si deve essere accorto, da persona intelligente qual è, che la corsa per la candidatura a sindaco del centrodestra è molto più complicata di quanto non apparisse fino al 2021.

E allora ha preferito ritornare a fare l’avvocato a tempo pieno, associando il suo nome ad incarichi ricevuti da enti pubblici e dunque remunerati con i soldi dei cittadini.

sin dal primo di questi incarichi da noi portati alla luce, quello attribuito dal Comune di Caserta, si è capito che Alfonso Oliva era tornato a dialogare con quella parte del centrosinistra, rappresentata da Giovanni Zannini, uno più deluchiano dello stesso De Luca, , in cui aveva militato negli anni precedenti al 2019. Un ritorno di fiamma con Zannini e buoni rapporti anche con Stefano Graziano che, avrebbe tutta la possibilità di porre il veto ad un incarico legale attribuito ad Oliva dal Comune di Caserta in considerazione dei rapporti che il deputato del Pd ha con il sindaco Carlo Marino, che lo ha fortemente sostenuto alle ultime elezioni politiche.

Come si dice, due indizi sono (quasi) una prova.

Qualche mese fa abbiamo scovato un altro incarico che Alfonso Oliva ha ricevuto, stavolta dal Comune di Carinaro, dove c’è il suo amico di sempre, l’assessore Alfonso Bracciano, che però opera in un’amministrazione comunale nella quale un eventuale pressione di Zannini e di Graziano nei confronti del sindaco Nicola Affinito o nei confronti dell’altro micro-capobastone Moretti, avrebbe avuto l’esito di bloccare l’incarico legale attribuito pur sempre ad un candidato FdI alle ultime elezioni Regionali e al coordinatore dello stesso partito nella seconda città della provincia.

Per giunta l’incarico ricevuto dal Comune di Carinaro si è configurato come una operazione piuttosto anomala, dato che Alfonso Oliva è andato a sostituire, per il patrocinio in Corte d’Appello, un suo collega, che in nome e per conto del Comune aveva vinto la causa in primo grado.

Ma se l’indizio è quello che è, due indizi sono quello che sono, tre indizi come si suol dire fanno una prova: qualche settimana fa abbiamo portato alla luce un lucroso incarico ricevuto dall’Asi presieduta da Raffaela Pignetti.

Ora, in questo caso non si discute neppure. Lì non si muove foglia che Stefano Graziano e Zannini non vogliano.

Mai e poi mai Alfonso Oliva avrebbe potuto ricevere quegli incarichi se non ci fosse stato l’imprimatur di entrambi o di almeno uno dei tutor politici della presidente Pignetti.

Non sappiamo come si definiscono quattro indizi, ma sappiamo che ormai non si discute neppure del posizionamento reale di Alfonso Oliva nel momento in cui lo troviamo beneficiario, come si può leggere dallo screenshot che pubblichiamo in calce, di due incarichi legali attribuitigli nel marzo scorso dal Comune di Casaluce, amministrato dal sindaco Francesco Luongo, divenuto uno zanniniano 24k con tanto di battesimo del fuoco, ma diremmo meglio del cocktail, durante l’ultimo agosto, quando ha vissuto più di una serata allegra con il consigliere regionale nel Roga di Baia Domizia, così come testimonia la foto che campeggia, insieme a quella di Alfonso Oliva, su questo articolo.

I due incarichi riguardano una costituzione in giudizio davanti al Tra Campania per la quale Oliva riceverà un corrispettivo di €4.377,36; il secondo, sempre nel settore del diritto amministrativo, si concretizza in un ricorso alla presidenza della Repubblica per il quale ha percepito €2.918,24.

Quasi 8mila euro complessivi.

Alfonso Oliva non è un dirigente politico che opera in un piccolo comune nel quale la relazione tra le persone che concorrono ad incarichi amministrativi in una elezione e il partito a cui sono iscritti è spesso sfumata.

Alfonso Oliva è il leader di Fratelli d’Italia, partito di maggioranza relativa della nazione, partito che esprime il presidente del consiglio dei Ministri, della seconda città della provincia di Caserta, 60mila abitanti.

Non c’è dubbio, dunque, che il fascicolo elettorale di Aversa finirà sulla scrivania dei dirigenti nazionali, di Arianna Meloni sorella di Giorgia, di Donzelli e compagnia.

Nel momento in cui questi sapranno che in pochi mesi Oliva ha raggranellato circa 20mila euro di incarichi in Comuni ed enti in cui esercita potestà politica Giovanni Zannini, il pupillo di De Luca, potrà mai, magari di fronte a spaccature interne sul suo nome, alla freddezza di altre componenti della coalizione di centrodestra, alzare le barricate e battersi al grido di “Oliva o morte”?

No, non lo farà. Questo Alfonso Oliva lo ha capito bene e dunque non c’è nulla di estemporaneo in questa sequela di incarichi professionali da lui ricevuti. È persona in grado di accumulare molte preferenze elettorali, ma a questo punto, vista la situazione, non è affatto detto che le porterà al carro di Fratelli d’Italia.ù

Bisognerà solo capire se il disimpegno di Alfonso Oliva o l’impegno profuso per la causa di Giovanni Zannini sarà compensato, e in che misura, da un impegno ritrovato e rinnovato di altre componenti della destra moderata e del centrodestra aversano, che di fronte all’ipotesi di una possibile candidatura di Oliva a sindaco della città avevano da tempo fatto un passo indietro disimpegnandosi totalmente dalla partecipazione alla costruzione di un cartello politico-elettorale alternativo al sistema di potere incentrato su Stefano Graziano e Giovanni Zannini.