AVERSA ALLE ELEZIONI. Altro giro di valzer, la prova che Ciaramella (che ha fatto un passo indietro) è zanniniano. Oliva la spara grossa e…

9 Marzo 2024 - 13:59

Sono fasi ancora interlocutorie. Le decisioni saranno prese da chi non può stare se non insieme, ossia da Zannini e Graziano. Fdi continua a trattare con il braccio destro e sinistro di Vincenzo De Luca, che è sempre quello che ha definito “stronza” la Meloni. In tutto questo, emerge l’assoluta inconsistenza politica del presidente provinciale Cangiano, totalmente alla mercè delle trame di Oliva, che ha chiesto un posto in giunta anche per Nicola De Chiara.

AVERSA (g.g.) Nel momento in cui Alfonso Oliva chiede, come effettivamente ha fatto nelle ultime ore, la carica di vicesindaco e un posto in giunta anche per Nicola De Chiara, evidentemente a lui ascrivibile, certifica che Gennaro Ciaramella, per gli amici Genny, figlio dell’ex sindaco di Aversa Domenico Ciaramella, è uomo espresso dalla componente di Giovanni Zannini. Se fosse, infatti, vera la tesi opposta, manifestata da quella “sagoma” di Gimmi Cangiano, presidente provinciale di Fratelli d’Italia che, ritenendo di parlare con un imbecille, voleva far passare la balla che Ciaramella fosse espressione del centrodestra, Oliva, il quale è sempre commissario cittadino di Fratelli d’Italia, non avrebbe potuto certo chiedere la poltrona di vicesindaco per sé e quella di assessore per Nicola De Chiara.

Questa sua istanza, proviene, allora, dunque, da uno dei partecipanti al tavolo della trattativa. Arriva, insomma, da Fratelli d’Italia, partito della premier Giorgia

Meloni e viene inoltrata ai gruppi di Giovanni Zannini, fedelissimo di Vincenzo De Luca e in piena presenza fisica, a stretto contatto di gomito, quando il governatore ha chiamato “stronza” quella che, sulla carta, dovrebbe essere la leader nazionale di Oliva e Cangiano.

Insomma, Fratelli d’Italia chiede il vicesindaco e un assessore a Zannini e a De Luca. Ma, dato che Alfonso Oliva, come abbiamo scritto più volte, era al quinto posto dei partecipanti al tavolo delle trattative, così come questo è stato ufficializzato da un comunicato stampa che Giovanni Innocenti ha definito essere l’unica espressione di quel tavolo. Ora, siccome gli zanniniani, purtroppo non senza ragione – e il purtroppo è legato al modo in cui questi qua sono diventati potenti elettoralmente – ritengono di avere le carte in mano per essere i trascinatori di una coalizione di liste vincente alle prossime elezioni comunali, hanno detto ad Oliva di darsi una calmata. In tutto ciò, Ciaramella jr, che qualche mese fa si era presentato anche lui alla processione dei questuanti alla ricca mensa di Giovanni Zannini, per chiedere ed ottenere un posto di revisore dei conti alla Reggia di Carditello, si è trovato, come si suol dire, “in mezzo alle botte” e, a quanto pare, avrebbe, qualche minuto fa, ufficializzato la sua rinuncia a correre per la fascia tricolore, azzerando, in pratica, gli esiti di quel tavolo che, nella sede dell’ex convento dei Carmelitani scali (CLIKKA E LEGGI), lo aveva designato anche con il voto di Alfonso Oliva.

Ritiro tattico o reale, quello di Ciaramellla jr? Noi abbiamo già scritto più volte su come la pensiamo.

Il signor Giovanni Zannini, da un lato con Giorgio Magliocca, dall’altro lato con Stefano Graziano, ha creato connubi che vanno al di là, molto al di là, della politica. Si tratta di cose che, al di là del cabaret e delle finzioni, somministrati ogni giorno ai tanti creduloni, i quali ritengono rappresentino una cosa seria e vera le parole espresse in qualche comunicato stampa o le notizie fatte usciere ad arte su qualche giornale sprovveduto, che poco ne sa o che poco ne vuol sapere di questi marpioni, non si possono rompere o sospendere realmente, come succede quando le alleanze sono solo, per l’appunto, di carattere politico.

Zannini e Graziano stanno ragionando insieme ed è quello il luogo del contatto, da cui uscirà, poi, l’effettivo candidato sindaco di quest’area, che definire “area politica” è semplicemente errato. Tutto ciò che succede in queste ore, con Oliva che ora comincia a dire di volersi candidare lui con la lista di Fratelli d’Italia e un paio di civiche, è solo avanspettacolo, perché i mestieranti della politica vogliono stare con chi ha possibilità di vincere e non con chi perderebbe sicuramente, garantendo solo a se stesso, con l’appoggio di quelli che diventerebbero 48, o addirittura 72, in caso di tre liste, “utili idioti”, un seggio in consiglio comunale.

Dunque, ci sarà ancora tanto da scrivere.