AVERSA. La bizzarra visita del chiacchieratissimo Comandante dei vigili Antonio Piricelli al Ministro Zangrillo, accompagnato dal senatore conterraneo ed inquisito di Forza Italia

28 Dicembre 2022 - 20:38

Questo è un partito che sino a quando non esalerà l’ultimo respiro, continuerà a farsi male da solo prestando, come si suol dire, il fianco. Ma era proprio il caso che Paolo Zangrillo in persona ricevesse in pompa magna colui che il fratello di un boss della camorra sponsorizzò in un famoso video in cui invitava il popolo di Sant’Antimo ad andare sotto alle finestre del Comune, chiedendo a gran voce ai commissari post scioglimento per camorra la conferma dello stesso Piricelli? E poi, il senatore Silvestro da Arzano potrebbe aspettare il verdetto di assoluzione, che noi auspichiamo, dal reato di concussione che gli viene contestato dal Tribunale di Napoli

AVERSA(Gianluigi Guarino) Ci rendiamo conto che Forza Italia possegga una particolare attitudine per coltivare rapporti borderline. E ci rendiamo anche conto che questa attitudine si gonfi in misura inversamente proporzionale alla riduzione della distanza dall’egida diretta di Silvio Berlusconi. Una valutazione, questa, indiscutibile nel momento in cui il protagonista della vicenda che andiamo a raccontare risponde al nome di paolo Zangrillo, Ministro della Pubblica Amministrazione e fratello di Alberto Zangrillo, medico personale del cavaliere. Perchè una cosa è discutere sul tema, sulla vexata quaestio della presunta persecuzione giudiziaria, perpetrata ai danni di esponenti di questo partito, che in Forza Italia erano entrati da illibati, da incensurati, salvo poi vedersi appiccicare più condanne e più avvisi di garanzia di quanti possono essere i magneti attaccati alla porta di un grande frigorifero all’americana, da un collezionista di gadget da gita scolastica o da escursione turistica, altra cosa è organizzare cose sbilenche, del tipo “lo

famo strano” come quella messa in piedi stamattina o ieri mattina (il dettaglio è tutto sommato irrilevante) presso il Ministero della Pubblica Amministrazione, retto dal già citato Paolo Zangrillo, che ha incontrato piuttosto inopinatamente il comandante dei vigili urbani di Aversa il ben noto Antonio Piricelli, accompagnato per l’occasione dal suo conterraneo arzanese Francesco Silvestro, per gli amici Franco, senatore di Forza Italia, la cui candidatura è stata fortissimamente voluta dal neo coordinatore regionale Fulvio Martusciello, e ancora oggi, a quanto ci risulta, imputato davanti ai giudici del Tribunale di Napoli per il reato di concussione che, secondo la Procura e in parte secondo il gup che lo ha rinviato a giudizio, avrebbe compiuto ai tempi in cui svolgeva la funzione di Presidente del Consiglio Comunale nella natia Arzano che faceva convivere con il mestiere di imprenditore a capo di una rinomata azienda di materassi, con sede, se non andiamo errati, nella zona industriale di Marcianise.

Stando al comunicato stampa o al post, diramati dallo stesso Piricelli, questi sarebbe stato ricevuto dal Ministro della Pubblica Amministrazione in relazione alla famosa minaccia ricevuta in un micro post comparso in una bacheca del più diffuso dei social media da parte di un soggetto residente nell’area delle cosiddette palazzine di San Lorenzo in quel di Aversa.

Visita sbilenca e per l’appunto con modalità “lo famo strano“. Se è vero come è vero che il Ministero della Pubblica Amministrazione, infatti, ha seppur indirettamente, competenze anche sul funzionamento dei vari uffici degli enti locali che della Pubblica Amministrazione propriamente detta, sono parte integrante quale derivazione costituzionale dello Stato. Ma le funzioni e le competenze di questo Ministero riguardano questioni e materie di carattere tecnico-amministrativo, di carattere giuridico-amministrativo. Se si parla di una minaccia consistita in una riga scritta da un soggetto più o meno poco raccomandabile, la relazione, l’interazione tra il minacciato che è un pubblico ufficiale, e il governo, deve chiamare in causa il Ministero dell’Ordine Pubblico, il ministero delle minacce ai componenti delle forze dell’ordine. In poche parole, questa è materia del Viminale, del Ministero degli Interni, del Ministro Piantedosi, oggi titolare di questo dicastero. Il Ministro della Pubblica Amministrazione si occupa di altro.

Invece di chiedergli di fare da inortodossa spalla a un comunicato stampa su quella riga scritta da questo pseudo criminale delle palazzine, Antonio Piricelli avrebbe potuto confrontarsi con il Ministro Paolo Zangrillo su questioni inerenti le dinamiche amministrative connesse al suo servizio, come può essere, per fare un esempio, quella del cosiddetto Comando di guida che consente oggi a Piricelli di ricoprire il ruolo di guida della polizia municipale di Aversa e di aspirare legittimamente ad una riconferma. Magari Zangrillo avrebbe potuto mettergli a disposizione qualche esperto, qualche direttore generale. Per carità, non per fare cose poco commendevoli, ma semplicemente per uno scambio di valutazioni sulla praticabilità, giuridicamente ineccepibile di un percorso che attraverso un altro comando, attraverso un altro strumento normativo o semplicemente amministrativo, possa consentire a Piricelli di rimanere ad Aversa, coronando in questo modo la sua non celata aspirazione.

Siccome invece si è parlato “in un posto che non c’azzecca” di una vicenda di cronaca nera, allora sarebbe stato opportuno ampliare lo spettro della trattazione, ragionando anche sui contenuti delle esperienze professionali vissute dal Piricelli, soprattutto nel Comune di Sant’Antimo, dove con un gesto assolutamente senza precedenti, il fratello di un noto boss della camorra postò, sempre in una bacheca del social media più diffuso, un video, da noi più volte pubblicato e che ripubblichiamo ancora oggi, in cui invitava i cittadini di Sant’Antimo a recarsi in forze sotto alle finestre del Comune per chiedere a gran voce alla triade commissariale in carica dopo lo scioglimento dell’amministrazione e del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche, la conferma di Antonio Piricelli, il quale era stato trasferito anche perché il suo nome era entrato comunque in ballo nelle dinamiche di quello scioglimento visto che i suoi atteggiamenti non del tutto ortodossi erano stati rilevati come tali dalla commissione d’accesso, a capo del corpo dei vigili urbani locali.

Insomma e per carità, stiamo parlando di tutte persone per bene fino a prova contraria. Non è questo in discussione. Ma quando un Ministro della Repubblica Italiana riceve in pompa magna una persona, ragioni di opportunità richiedono una prudenza ed un’analisi sulle caratteristiche dell’ospite, per altro facilmente reperibili negli archivi degli atti del governo italiano, di cui oggi Paolo Zangrillo fa parte. Noi siamo convinti che il senatore dei materassi riuscirà a dimostrare al sua non colpevolezza al cospetto dei giudici del tribunale di Napoli. Ma fino ad allora, opportunità per opportunità, Silvestro avrebbe fatto bene a non portare dal ministro un suo quasi concittadino in una condizione di discutibilità che fa il paio con una la sua condizione di imputato per concussione.

Questione di stile istituzionale, non di altro. Ma ormai la politica, soprattutto in Campania, è diventata veramente un circo e purtroppo Forza Italia, nonostante tutti i guai che ha passato, continua a farsi male da sola per motivi a noi chiaramente noti, ma che in questa sede e nel contesto di questo articolo sarebbe assolutamente inutile andare a sviluppare.