AVERSA. La verità sul delitto Romina Del Gaudio. I Ris consegnano la relazione dei Dna ritrovati sui reperti

25 Febbraio 2021 - 18:42

AVERSA (Tina Palomba) – Delitto Romina Del Gaudio, a giorni la verità. E’ pronta la relazione dei RIS, dopo i nuovi microscopici e sofisticati  accertamenti sui reperti raccolti all’epoca dagli inquirenti che potrebbero dare la svolta decisiva a questo caso riaperto dopo 15 anni grazie alla caparbietà dello zio della giovane vittima, Ciro Gallo, ed alla tenacia della pm Gerardina Cozzolino. La madre di Romina, è morta  tre anni fa e il fratello ha fatto un giuramento sulla sua tomba di scoprire l’assassino della nipote. Per ora, secondo l’ultima ricostruzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono tre gli indagati:  padre e figlio che erano a bordo dell’auto su cui fu vista salire Romina e il titolare di una piscina. Nel luogo dove fu trovata morta Romina c’era un abbonamento per il nuoto che ha portato ad identificare anche questo terzo soggetto. Naturalmente sarà il risultato del Dna, su cui hanno lavorato i Ris e il magistrato e i periti, a dare la risposta a questo caso
La pm Gerardina Cozzolino avrebbe anche effettuato un eventuale connessione tra l’omicidio di Romina Del Gaudio e quello di Cinzia Santulli, consumato ad Aversa 31 anni fa.
L’elemento  che ha fatto riaprire il caso è il seguente: l’auto intravista da alcuni testimoni ad Aversa accanto a Romina Del Gaudio (famiglia assistita dall’avvocato Francesco
Stefani
) prima della sua scomparsa pare sia riconducibile al padre dell’imputato assolto per la morte di Cinzia. Strane coincidenze a cui gli investigatori stanno cercando di dare delle risposte.
La 30enne venne ammazzata il 24 novembre del ’90 con 33 coltellate nel proprio appartamento nel parco Coppola. Ludovico Santagata all’epoca dei fatti era un giovane studente di ingegneria.
Unico imputato, fu assolto dalla Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere e poi dalla Corte di Assise di Appello di Napoli. Ma in sede civile (avvocato Paolo Trofino per la famiglia Santulli) caso unico in Italia, Santagata fu invece condannato al risarcimento di 1 centesimo nel 2002.
Romina la giovane lavorava nella città normanna come rappresentante della Wind e fu lì che venne vista l’ultima volta viva, il 4 giugno del 2004, proprio nel centro storico nei pressi del parco Pozzi. Il suo cadavere fu trovato, poi, dopo 45 giorni nel boschetto di Carditello a San Tammaro in completo stato di decomposizione. La perizia effettuata precisò che la ragazza era stata colpita da copi di pistola alla testa a distanza ravvicinata con una calibro 22.