AVERSA. Lo studente 15enne del Volta: “Disturbava la mia ragazza, per questo ho accoltellato il mio compagno”
3 Dicembre 2018 - 14:27
AVERSA – Emergono nuovi particolari sull’episodio dell’accoltellamento tra ragazzi avvenuto ad Aversa, all’istituto Alessandro Volta, di cui abbiamo dato già notizia (CLICCA QUI PER LEGGERE). “Importunava la ragazza che mi piaceva” così si è giustificato il 15enne di Lusciano, figlio di una coppia che gestisce un bar ad Aversa, fermato dagli agenti, al suo rientro a casa.
Per lui, la contestazione è di tentato omicidio. Lo studente ferito, di 14 anni, è aiutato in classe da un insegnante di sostegno ed è ora ricoverato al Cardarelli di Napoli dove si trova in prognosi riservata, ma non è grave, come abbiamo già scritto.
L’episodio è avvenuto nel cortile dell’istituto tecnico Volta, intorno alle 14 di sabato scorso. Mentre gli studenti scendevano le scale esterne della scuola, la vittima è uscita dalla classe insieme ai compagni, quando è stato avvicinato dall’aggressore. Il ragazzino ha tentato la fuga ma è stato colpito alla spalla da un coltello a serramanico lungo 15 centimetri.
Gli insegnanti sono intervenuti per le prime cure, mentre il 15enne è fuggito, con il coltello tra le mani. Un professore ha accompagnato il ragazzino sanguinante nell’ospedale Moscati, da dove è stato poi disposto il trasferimento a Napoli.
Nel frattempo, l’aggressore non è tornato subito a casa, girando per le strade con la sua minicar fino a sera. Una volta rientrato a casa, ha trovato gli agenti del Commissariato ad attenderlo. Alle forze dell’ordine ha raccontato di essere dispiaciuto e pentito per quanto accaduto. Ha anche detto di aver portato con sè il coltello per difendersi da eventuali aggressioni e non per colpire il compagno di classe. Ha spiegato di aver voluto difendere la ragazzina che gli piaceva, ma non ha fatto i nomi di eventuali amici che lo avrebbero istigato.
Nella minicar aveva nascosto il coltello insanguinato. Il magistrato della procura dei minori di Napoli ha deciso per lui, il trasferimento all’istituto dei Colli Aminei.
“Non correva buon sangue tra i due” dicono i compagni di classe dei due.