BRACIOLE & RICOTTE. Carlo Marino ha già promesso il posto di spazzino ad almeno 100 persone. La cialtroneria dei contratti a termine e i diritti dei dipendenti Cub
18 Settembre 2019 - 18:23
CASERTA (g.g.) – Rispondendo ad un’interrogazione del consigliere comunale Roberto Desiderio, l’onnipresente dirigente comunale Franco Biondi disse candidamente, nel corso della seduta di un consiglio tenuto qualche mese fa, che la parte rimanente dei 180 dipendenti impiegati a vario titolo e con diverse nell’impresa che gestisce la raccolta dei rifiuti nella città di Caserta sarebbe stata coperta con l’uso di interinali, cioè contratti mordi e fuggi a termine e ,a aggiungiamo noi chiosando ciò che disse Biondi, contratti di precariato puro. Proprio quello che piace alla politica perché a persone come gli amministratori comunali di Caserta gratifica l’idea, perché li fa sentire importanti, quasi onnipotenti, che una famigliola “sfrantumata” di Caserta, con un marito e una moglie disoccupati e con figli a carico, si vada a genuflettere davanti al sindaco, all’assessore, al consigliere comunale.
D’altronde, che cos’è il Sud? Lo hanno teorizzato molti storici, soprattutto storici della sociologia e dell’economia, ma il concetto tutto sommato è semplice. Qui da noi il feudalesimo è terminato formalmente nel diciannovesimo secolo e realmente con la caduta dei Borbone. Ovviamente, è caduto come ordinamento. Ma siccome ha vissuto e si è rafforzato in seicento anni di storia, come cazzo pensate che potesse sedimentarsi una mentalità dell’autonomia, della libertà personale, della sussidiarietà? Il Sud è stato fermo, immobile, amorfo, sempre uguale a se stesso in una lunga pax
E allora che ne parliamo a fare? Carlo Marino ha promesso questi 4 posti fetenti che produrranno ulteriori squilibri nello storico bilancio tra entrate e usicte nel settore Rifiuti a centinaia di persone e da buon feudatario deve gratificare più soggetti possibili con una mollica di pane, una pidocchiosissima mollica di pane.
Al di là di questo noi per il momento non andiamo perché volgiamo studiare giuridicamente la praticabilità di un’operazione del genere. per fare questo bisognerà studiarsi il capitolato della gara che attribuisce per sei mesi il servizio dei Rifiuti a quell’Energetikambiente, presenza sconcertante di sfida aperta a quella Dda che non si capisce bene che fine abbia fatto fare a quell’indagine che vede coinvolti Carlo Savoia, Carlo Marino, Pippo D’Auria e compagnia brutta.
Però già possiamo valutare, come abbiamo fatto in questo articolo, lo squallore totale, il connotato di arretratezza socio-politica di questo ennesimo giro perso, fallito di una schiera di dirigenti della politica e delle burocrazie che stanno precipitando Caserta in un Medio Evo e senza speranza.
Inutile dire che su questa storia s’innesta il famoso articolo 44, comma 1, della leggere regionale del 2016 che afferma che, in caso di carenza di personale nel settore degli operatori ecologici, si deve tassativamente attingere dagli elenchi dei reduci, rimasti disoccupati, dei Consorzi d’Ambito, nel caso nostro del Consorzio Unico di Bacino che unì, riunì in un abbraccio mortale, i tre famigerati consorzi di area, tutti militarmente controllati della camorra, così come dimostrato dalle indagini.
Ma siccome, in quella che noi definiamo la “Cucina degli orrori”, che corrisponde alle stanze di certi dirigenti del comune di Caserta, si lavora ogni giorno, ogni minuto per coltivare l’obiettivo di aggirare e fottere la legge, ci possiamo aspettare di tutto. Con buona pace di quei dirigenti del Cub che alcuni giorni fa hanno occupato in segno di protesta le stanze che contano nel comune di Caserta.