CAMORRA A MARCIANISE. La droga dei Belforte nel garage di una vittima di usura. La moglie di Buonanno vuota il sacco

22 Maggio 2023 - 15:53

La donna ha raccontato dove suo marito ed i suoi uomini di fiducia nascondessero gli stupefacenti.

MARCIANISE. Per nascondere la droga, che poi avrebbero smerciato in tutta la provincia ed anche oltre, gli uomini del clan Belforte non si feacevano scrupoli, nemmeno nell’utilizzare l’abitazione di un defunto o, in questo caso specifico, il garage di una defunta. Le ammissioni arrivano dalla moglie di Giovanni Buonanno, Caterina Iuliano, anche lei indagata. Proprio l’ultimo nascondiglio scelto da Buonanno, era un garage della zona di San Simeone, sempre a Marcianise, di proprietà di un uomo che navigava in cattive acque al punto da aver contratto un mega debito col clan.

Importanti sono dunque state le parole della moglie che, alla stregua del marito, ha iniziato a collaborare con i magistrati antimafia della Dda di Napoli. Il gruppo di Buonanno, come emerso dall’inchiesta, vendeva droga a Caserta, Marcianise e a Milano.

Iuliano, parlando ai pm, ha raccontato dove nascondessero la droga Buonanno e i suoi uomini di fiducia. Dopo essere scarcerato nel 2016, il figlio di Gennaro Buonanno Gnucchino avrebbe ripreso freneticamente l’attività di spaccio, dice Caterina Iuliano.

A consegnare la droga a Giovanni Buonanno è stato “zio Angelo, detto mezza femmina, che portò circa un chilo di droga, ricevendo in cambio 20 mila euro che gli lanciai dal balcone”.

Sulla conservazione della droga, poi, Iuliano ha spiegato che veniva messa da parte a casa di una donna in difficoltà, residente nel rione, di fronte casa.

Come base per la droga, poi, veniva utilizzato anche il garage di un uomo, vittima di usura da parte del suocero (Gnucchino). “Non poteva pagare – ha spiegato Iuliano – e in cambio ha dato il garage“.