CASAGIOVE. CASO PALAZZETTO. Il comune un mese fa ha ordinato lo sgombero, ma ancora niente. Moscatiello: “Vozza sta tentennando”. Il Tar e il perché di un andamento lento

23 Agosto 2022 - 11:50

Il consigliere di opposizione ha sollevato il fatto della lentezza dell’amministrazione di Casagiove nel “cacciare” la Minibasket Cervino. Ci sono due ricorsi, uno al Tar e uno al Consiglio di Stato e il ricorso della società potrebbe aver convinto il sindaco ad andare con i piedi di piombo

CASAGIOVE – Da circa un anno a questa parte è il Palazzetto dello Sport uno degli argomenti più discussi nella città di Casagiove.

Provando a riassumere brevemente la storia, che potrete trovare nei nostri archivi, nel maggio 2021 la società Minibasket Cervino ha deciso di recidere il contratto per la gestione della struttura, a causa dei costi dell’affitto del palazzetto e i mancati introiti causa covid che hanno messo in difficoltà la società sportiva, che chiedeva una riperimetrazione del pigione.

Il comune di Casagiove e la società, dopo la chiusura del contratto, erano giunti ad un nuovo accordo. Un nuovo contratto che aveva fatto saltare dalla sedia la minoranza, poiché ritenuto troppo sconveniente per le casse comunali.

La polemica si inaspriva maggiormente poiché nella gestione del palazzetto è presente la mano di chi della struttura ha messo il suo nome: ovvero Sandro De Mauro e la sua New System, ritenuto dai consiglieri di opposizione un grande elettore del sindaco Peppe

Vozza, condizione che potrebbe aver reso più “gentile” l’ente casagiovese rispetto al caso.

Alla fine è stato ritirato il recesso e quindi il contratto è spirato per la fine naturale della convenzione, datata 12 giugno 2022.

L’unidici luglio scorso, ovvero 40 giorni fa, il dirigente Americo Picariello ha firmato l’ordinanza di sgombero della struttura perché, scrivono dal comune di Casagiove, il Minibasket Cervino “occupa, di fatto e senza alcun titolo, la detta struttura sportiva“.

La situazione, dopo un mese, prevedrebbe per lo sgombero l’intervento della forza pubblica, ma per ora ancora nulla è avvenuto.

E’ questo che sta denunciando l’opposizione consiliare e il capogruppo di Casagiove nel Cuore, Francesco Moscatiello. Il consigliere si chiede il perché di questa lentezza in un atto inevitabile, ovvero che il comune si riprenda il palazzetto.

Per la minoranza, il sindaco e l’amministrazione negli ultimissimi giorni stanno tentennando sull’obbligo di far eseguire dalla forza pubblica l’ordinanza di rilascio.

Un’ipotesi di questo andamento lento potrebbe essere il ricorso che il Minibasket Cervino ha fatto ricorso al Tar Campania contro l’ordinanza del comune di Casagiove, ricevendo parere negativo dai giudici campani, ma facendo ricorso al Consiglio di Stato sulla decisione. E’ plausibile, quindi, che Giuseppe Vozza e co. stiano attendendo le decisioni della corte in materia.

Ma quel provvedimento giudiziale che ha il potere di sospendere gli effetti dello sgombero, ovvero (nomen omen) la il decreto sospensivo del Tar, atto che congela gli effetti di un documento fino alla decisione, non è stato emesso dal Tar e quindi, in teoria, il comune di Casagiove dovrebbe portare a termine lo sgombero.

Aspettiamo di sapere quale sarà la risposta di Vozza e della maggioranza, ma è ormai chiaro che sul Palazzetto, che era al centro di un altro ricorso di un’associazione casertana, che richiedeva al Tar l’annullamento della delibera votata a novembre e ogni accordo tra l’amministrazione di Casagiove e l’ASD Cervino, resta argomento spinoso per chi gestisce la città del casello di Caserta Nord.