CASAGIOVE. Nell’anno orribile dei Rifiuti ci guadagna solo la Inchem

27 Settembre 2019 - 17:01

CASAGIOVE – E’ stato sicuramente un anno burrascoso nel mondo dei rifiuti a Casagiove. Dal luglio 2018, con l’uscita di scena di Gesia dal servizio di conferimento nella città del casello, passando per il caos con la Nova Ecology, fino alle calde giornate estive con l’affidamento del servizio di raccolta prima al Gruppo Barbato Holding di Teverola per 6 giorni e poi alle Ecocar, possiamo affermare candidamente che in questi 365 giorni e poco più, a Casagiove, la raccolta è lo smaltimento dei rifiuti è stato un argomento di discussione spinoso, con svantaggi per i cittadini, che hanno visto lievitare i prezzi in maniera considerevole. Chi non ha avuto questi svantaggi, carte alla mano, è la Inchem di Angri, in provincia di Salerno, con la sede in via dei Goti, 205. Il caso vuole che la società, che opera nel campo dell’intermediazione per la raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti, abbia la sede proprio vicino allo svincolo autostradale, in un collegamento infrastrutturale proprio con Casagiove.

Dal giugno dell’anno scorso, precisamente con la determina numero 447, la ditta entra a Caserta Nord, facendo pagare il servizio di conferimento dei rifiuti biodegradabili di cucine e mense al costo di 165 euro a tonnellata e quello per sfalci e potature a

90 €/t (prezzi che saliranno rispettivamente a 185€/t e 115€/t ad agosto). Poi è arrivata la B.Service, capace di scalzare la società salernitana con un leggero abbassamento dei prezzi. Poi la B.Service l’abbiamo persa di vista, impossibilitata a fornire il conferimento (riteniamo, visto che non abbiamo trovati ulteriori atti) ed è rientrata la Inchem che però, non avendo un proprio impianto, deve affidarsi alla Castaldo High Tech. Ma questa dà forfait, dichiarando “la sospensione del servizio“, lasciando, potremmo dire volgarmente, “a piedi” gli uomini di Angri. Al loro posto, da Santa Maria Capua Vetere, è arrivata la Ever Power, con un prezzo elevato, 255€ a tonnellata, che ci ha fatto sobbalzare dalla sedia. E dall’8 agosto, 39 mila euro escono dalle casse comunali per entrare in quelle della società sammaritana, in cambio del smaltimento della frazione organica. Quasi 40 mila euro per 20 giorni, perché il 29 agosto il comune ha ritenuto di “dover ricercare un operatore economico cui affidare il servizio di smaltimento“.

E per la terza volta (se non ci siamo persi nulla) è rientrata in via Jovara la Inchem. Il prezzo di luglio 2018 era 185 euro a tonnellata per smaltire i rifiuti biodegradabili di cucine e mense, invece, 15 mesi dopo, la ditta della provincia di Salerno chiede al comune di Casagiove 240€ per ogni tonnellata conferita. Cala il prezzo però nell’ambito più “leggero” dei due, quello del trattamento degli sfalci, da 115€ a 100€.

Non sappiamo se abbiano esultato per l’aumento della tariffa ad Angri in questo annus horribilis del settore Rifiuti al comune di Casagiove o se anche per questa ditta i costi di intermediazione siano levitati tanto quanto il costo delle fatture spedite, ciò che possiamo dare per certo è l’aumento delle uscite di danaro dalle casse comunali e quindi per i cittadini contribuenti. Tutto ciò è avvenuto proprio nell’anno in cui è sceso in campo un responsabile del procedimento, l’architetto Filippo Virno, che aveva come compito, ribadito più volte dal sindaco Roberto Corsale, quello di portare la città ad un contenimento del budget di spesa comunale nel mondo-immondizia.

QUI SOTTO I DOCUMENTI:

L’affidamento alla Inchem di luglio 2018

L’affidamento alla Inchem di settembre 2019

L’affidamento alla Ever Power di agosto, dopo il forfait di Inchem/Castaldo High Tech