CASAGIOVE. Perchè tanti messaggi di augurio per Enzo Melone? Un sindaco rimasto nella testa della gente, anche perchè quello che è stato dopo va definito un “non pervenuto”

22 Luglio 2021 - 11:46

Nei giorni scorsi ha festeggiato il suo onomastico nel corso di una festa molto cara ai casagiovesi. Un’occasione anche per fare il punto sugli anni spesi al servizio dei cittadini. La nostra valutazione è di tipo qualitativo, ma questo conta fino ad un certo punto, in quanto si tratta di sensibilità soggettiva. Ma sulla quantità di ore, di giorni, di mesi e di anni, sulla dedizione apprestata alla sua funzione, beh, su questo trattandosi di valori aritmetici, c’è ben poco da discutere in termini di valutazioni diversamente ispirate
CASAGIOVE(g.g.) Enzo Melone, nonostante non abbia ricoperto incarichi politici da diversi anni, rimane una persona rispetto alla quale il popolo di Casagiove nutre empatia e simpatia. Ciò è emerso chiaramente nei giorni scorsi, quando lo stesso Enzo Melone è rimasto sorpreso dei tanti messaggi di auguri ricevuti in occasione della ricorrenza di San Vincenzo. Messaggi personali che però fanno piacere e inducono l’ex sindaco di Casagiove a impegnarsi ancora oggi nell’attività politica, svolgendo per il momento una funzione che potremmo definire, mutuando un’espressione del tennis della Coppa Devis, capitano non giocatore.
Non è da escludere che tante persone si sentano legati a lui perchè lo considerano l’ultimo sindaco che ha lavorato duramente per la sua città. Su questo piano uno può avere opinioni diverse nel momento in cui si ferma ad una valutazione sulla qualità delle due consiliature di Enzo Melone. Quello che non si può discutere, invece, è l’impegno full time: 14, 15 ore al giorno, sempre dentro agli uffici del comune di Casagiove.
In quello del sindaco in particolare che al tempo di Melone aveva questa caratteristica: neanche per un minuto la porta veniva chiusa. Chiunque transitasse nel corridoio lo poteva scorgere a vista e tranquillamente poteva entrare per salutare. Questa caratteristica non implica necessariamente, per chi l’ha, un passaporto di capacità, di efficienza, di attitudine. Ma sicuramente, un sindaco che si comporta in questa maniera, si predispone ad essere un buon sindaco.
Di Enzo Melone si ricorda prima di tutto l’iniziativa che portò al Comune di Casagiove il titolo di “Città”, concesso dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Ma Melone è stato anche il sindaco della totale ristrutturazione del Quartiere Militare Borbonico, oggi denominato “L’Altra Reggia”, finanziato dalla Compagnia San Paolo, PIT Grande Reggia Campania e dalla legge 328/2000.
Un’altra opera realizzata durante gli anni dell’amministrazione Melone è il moderno Palazzetto dello Sport. Una struttura che pochi comuni possono sfoggiare. Giusto per fare un esempio, le città principali, cioè Caserta capoluogo, Santa Maria Capua Vetere, Aversa, Maddaloni e Marcianise, non hanno certo un impianto di queste dimensioni e di questa qualità. Chi ci sta provando, cioè Marcianise, si è letteralmente impaludata nella solita vicenda di procedure amministrative opache e di soggetti imprenditoriali che in qualche modo rappresentano il fulcro dell’iniziativa molto di più della stessa, intesa come atto di buon governo nei confronti del popolo.
Anche la Bretella che permette di aggirare la statale Appia, cioè quella di via Recalone, è una opera col copyright di Enzo Melone. Stesso discorso per il Cappellone Cimiteriale e per il restyling materiale che hanno dato un nuovo volto alle piazze principali di Casagiove.
Melone è stato anche il sindaco che ha risolto la questione ex Abetaia, un contenzioso complicato tra l’ASL, la Società G.90 e il Comune di Casagiove che si protraeva da anni e riguardante una richiesta di risarcimento danni di circa un miliardo e cento milioni di vecchie lire per le strutture realizzate dalla suindicata Società durante il periodo della sua gestione dell’ex Abetaia. Il contenzioso fu chiuso con un lavoro complesso, senza incidere sulle casse comunali. La stessa area del parco dell’Abetaia fu concessa successivamente in comodato d’uso alla Parrocchia S. Maria della Vittoria.
E si potrebbe proseguire per diverso tempo nell’elencare le opere compiute nei due suoi mandati che hanno contribuito in quel periodo a dare a Casagiove una centralità che si avvertiva e non solo dalla numerosità dei comunicati che arrivavano nelle caselle di posta elettronica, ma anche da un clima, da un fermento che spesso trovava nelle iniziative culturali, all’interno del glorioso cinema Vittoria.