CASERTA AL BALLOTTAGGIO. Enzo Bove si sfila da Del Gaudio: “Non staremo né con Marino né con Zinzi”. Toh, uno normale

10 Ottobre 2021 - 12:39

In calce all’articolo il post del leader di Città Futura pubblicato dopo l’orgia delle ultime 48 ore, una vera puntata dei “Nuovi Mostri”, tra centri sociali che si convertono alla mangiatoia della politica politicante e sedicenti uomini della destra casertana che vanno in pellegrinaggio tendendo il palmo della mano aperta all’esponente del Pci, Vincenzo De Luca, accompagnati dall’Ufo Zannini e da un imprenditore delle cave che ha appena ricevuto proprio da De Luca l’autorizzazione ad avvelenare i casertani per un altro po’ di anni

 

CASERTA (g.g.) – Per Enzo Bove la reputazione personale è importante o, quanto meno, è un pensiero che circola nella sua testa. Beninteso, Bove non è, secondo noi, un politico sobrio, austero, non incline al compromesso al ribasso, ma, come si suol dire, c’è un limite a tutto. Bove non si è reso certo protagonista di una opposizione intransigente nei confronti di Carlo Marino.

Dunque, potenzialmente, un suo eventuale accordo con il sindaco uscente, in previsione del ballottaggio, avrebbe costituito il punto finale di un processo meno sbilenco, anticiclico, meno sleale verso il valore elementare di un minimo sindacale di verità, rispetto al difficilmente descrivibile, all’imbarazzante rappresentazione di umana miseria morale che connota, invece, i personaggi coinvolti nell’accordicchio tra Carlo Marino

e Pio Del Gaudio, altra tappa del degrado apparentemente inarrestabile in cui è precipitata la politica casertana.

Eppure Enzo Bove deve aver percepito, avvertito pensieri attinenti alla dignità personale, all’amor proprio. Ha riflettuto sul fatto che esista un puntino piccolo piccolo che si intravede solamente in lontananza, un puntino remoto, confinato alla fine della sterminata area di hashtag tuttoepossibileinpolitica allo scopo di realizzare ogni ambizione personale, che non è valicabile, che diventa discrimine di separazione tra l’auto assoluzione permanente di chi, parafrasando prima e richiamando letteralmente poi Francesco De Gregori (un intellettuale e un uomo integro di sinistra, da cui la sinistra pagnottista dell’ex Canapificio dovrebbe andarsi a rieducare, provvista di una raccolta del pensiero di Enrico Berlinguer), avvolge tutto in uno straccio stinto e sporco, definito fraudolentemente politica, ogni nefandezza, ogni impostura, manipolando il senso letterale e la modalità d’ uso del diritto confuso con il favore, dell’innocente confuso col criminale, del diritto che si trasfigura in carnevale, della ricchezza che diventa rumore, esposizione del proprio ego spesso miserabile, con tanti soldi in ballo che non hanno un odore, tra queste strade senza più legge e decoro, in una corsa dei mediocri che non hanno più padri da ricordare, senza più figli da rispettare disegnando per loro un futuro che sia migliore, e non solo economicamente (Cfr. Adelante Adelante di Francesco De Gregori).

Beh, leggendo il breve e chiarissimo post, con il quale Enzo Bove ha preso posizione, bocciando indirettamente la pornografica trasferta a Salerno, compiuta da Del Gaudio alla corte dell’ex esponente del Partito Comunista Italiano, Vincenzo De Luca, insieme al resto del “gruppo vacanze” , formato dal capotribù Giovanni Zannini, da Giorgio Magliocca, altro caso inquietante di trasferito già da tempo nel centrosinistra, pur ricoprendo ancora cariche politiche in Forza Italia, e infine, ovviamente, dal solito e sempre più tracimante Antonio Luserta, ormai autentico co-leader della “cosa” di Zannini, di questo movimento, costituito e costruito a loro immagine e somiglianza, regolato da uno statuto con un solo articolo, che dà forma a quello che è un vero e proprio oggetto sociale di una società di capitale: l’accumulazione del potere e della ricchezza, in aperta e spavalda sfida quotidiana con il limite, considerato fino a qualche tempo fa, invalicabile, in quanto appartenente a categorie ben più estreme della spregiudicatezza e della spudoratezza.

Enzo Bove, nel post in cui dichiara che al ballottaggio non si schiererà né con Marino, né con Zinzi, in quanto il suo progetto politico, unitosi a quello di Del Gaudio, è nato in alternativa netta e irrevocabile, almeno dentro al perimetro di queste elezioni, sia a Marino che a Zinzi, inietta un po’ di normalità, di buon senso in una contesa elettorale e, più in generale, in una politica che ieri, con la trasferta a Salerno di Del Gaudio e con il suo conseguente invito a votare Marino, ha toccato, e lo ha toccato di gran lunga, il punto più basso della storia di questa povera Caserta, ormai nelle mani di torme di delinquenti che, sfrontatamente, come i bravi di don Rodrigo, si fanno vedere in giro e presidiano, spavaldi, gli ingressi di ben individuati comitati elettorali, come del resto ogni casertano potrà verificare con i propri occhi, tanto è inutile specificare di quali comitati elettorali si tratti, visto che lo sanno tutti, ma proprio tutti, tranne chi per legge sarebbe deputato a saperlo.

QUI SOTTO IL POST PUBBLICATO SU FACEBOOK DA ENZO BOVE