CASERTA ALLE ELEZIONI. Il laboratorio delle idee di Marino e del centro sinistra: il “posto” ai figli di Guida e Garofalo. Uno già al Monaldi, l’altro lo assumiamo noi

30 Luglio 2021 - 13:16

CASERTA – (g.g.) Se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un campagna elettorale che vale il livello della classe politica della città capoluogo: una vera chiavica. Il sindaco uscente Carlo Marino e  i suoi fedelissimi, i vari Boccagna, De Florio più qualche fulminato sulla via di Damasco, ci riferiamo a Piero Cappello e Carlo Corvino a cui poi ci dedicheremo a parte, non potendo affrontare seriamente le questioni della città, non potendo dire una sola parola che non sia confutabile anche da un bambino di due anni  su quello che hanno fatto(?) a favore dei casertani nella loro veste di amministratori  si rifugiano nella equazione di propaganda Lega uguale Zinzi, come se Zinzi, questo cognome, questa dinastia politica fosse stata generata da qualche dio pagano acquartierato alle sorgenti del Pò quando si sa benissimo che i casertani voteranno o non voteranno il candidato del centro destra in base a valutazioni ad

personam. Tutti conoscono chi è Zinzi, quali siano i suoi riferimenti culturali; tutti sanno perchè è entrato nella Lega, unica opzione rimastagli per stare ancora nel centro destra dopo l’epurazione violenta, subita  a mezz’ora dalla presentazione delle liste, alla vigilia delle elezioni politiche del 2018, da parte di quei galantuomini della “Giggino a Purpetta Corporation“. Chi ama e chi apprezza Gianpiero Zinzi, chi apprezza magari suo padre Domenico, un democristiano doc a prova di bomba, voterà centro destra; chi non apprezza Gianpiero Zinzi e, più in generale gli Zinzi e la loro storia, non lo voterà. Certo è chi il grado di notorietà di questo candidato e di questo cognome rendono pressochè irrilevante, neutralizzandola completamente, la chiamata, l’appello, all’orgoglio sudista, che sarebbe messo a repentaglio da una sorta di calata dei lanzichenecchi nordisti, arma di propaganda da parte di Marino e dei suoi  in queste povere, banalissime giornate di inizio campagna elettorale. Di solito, chi ha amministrato, governato per diversi anni ha qualcosa da mostrare che vada al di là della semplice promessa elettorale, tipo ” faremo, costruiremo, otterremo finanziamenti per miliardi di euro” etc etc. In questo caso, e le prime scelte di comunicazione della campagna elettorale di Marino lo dimostrano, di tutto si deve parlare fuorchè della città, dello stato dei servizi, delle opzioni inquietanti compiute dal sindaco.

 

Questo è il fulcro del progetto politico di Carlo Marino e guardate, inutile che parlate di giornale schierato di qua o di là. Noi combattiamo il malaffare in politica sempre e in ogni dove. Lo abbiamo fatto con il centro destra di Del Gaudio, di Polverino, dello stesso Zinzi che da quella maggioranza uscì per difendere Emiliano Casale, fatto fuori da Enzo Ferraro e da Gian Maria Piscitelli dalla carica di assessore ai servizi sociali, e poi transitato, dimostrando in tutta evidenza la sua riconoscenza a Zinzi, nella squadra a di Carlo Marino che gli ha fatto fare l’assessore per più di 5 anni, lo facciamo adesso con Carlo Marino, che con tutto il rispetto per la persona, può raccontare la balla di una sua identità di uomo di centro sinistra a chi abitava altrove o non si è mai occupato della politica locale, ma non certo a noi che sin dal primo momento, compatendo un pd e un centro sinistro storicamente minoritari nella città capoluogo, hanno dovuto ricorrere come successe alle squadre di calcio italiane agli inizi degli anni 80, agli stranieri, arruolando mezzo centro destra nostrano con gli ultimi arrivi raffinatissimi, pardon per dirla alla Christian De Sica, “delicatissimi”,  di Paolo Marzo e company.

In tutto questo i veri problemi li hanno i casertani i quali vivono nella peggiore città d’Italia, quella in cui ci sono amministratori che vogliono costruire, pur di fare gli interessi dei comitati di affari che proliferano e aumentano di numero ogni giorno, un biodigestore di trattamento dei rifiuti organici, a 500 mt in linea d ‘aria dalla Reggia di Caserta, dal Palazzo Reale di gran lunga più bello del mondo.

Il problema è dei casertani che non hanno ancora ascoltato una parola da parte del sindaco che dovrebbe scusarsi per il modo in cui ha fatto vivere i suoi concittadini negli ultimi 5 anni, tra buche, monnezza, traffico folle, disordine, anarchia totale che si riassume in quella autentica sintesi della negligenza, un vero e proprio girone dantesco che chiamano ancora via Roma dov’è stato battuto addirittura il record del parcheggio selvaggio arrivato a occupare una tripla fila senza che un vigile urbano, che fosse uno (ma ce ne sono ancora in servizio a Caserta o sono  morti tutti?) manifestasse il segno, seppur labile, seppur timido, della presenza di un ordine costituito sulle norme condivise della convivenza civile.

No, il problema di Carlo Marino è dove sistemare i figli di Mimmo Guida e di Nicola Garofalo in modo che questi gli portino i voti alle elezioni. Non potendoli più assumere, come si diceva con quella vera e propria operazione del disonore , che ha visto tra i protagonisti un altro consigliere comunale cioè quel Lorenzo Gentile nella veste di dirigente dell’ufficio provinciale del lavoro,(CLIKKA QUI E  LEGGI

) bisogna trovare una soluzione immediata. Perchè i due soggetti in questione, Mimmo Guida e Nicola Garofalo, non ne hanno mai fatta una questione di tipo ideologico. “Dare posto ai nostri figli, vedere cammello” . In poche parole caro Marino, siccome ti conosciamo bene, tu il posto di lavoro ce lo devi dare prima delle elezioni e non dopo. E allora, il laboratorio delle idee del centro sinistra ha risolto il 50% dei problemi visto che il figlio di Mimmo Guida lavora forse da qualche settimana all’ospedale Monaldi di Napoli, pare nel settore tecnico o con un’azienda   erogatrice di servizi tecnici. Il figlio di Nicola Garofalo un posto ce l’aveva visto che come abbiamo scritto più volte noi di CasertaC’è il buon Mario Russo non si era tirato indietro. Il troppo ottimismo ha portato il ragazzo a lasciare quel posto prima del tempo ritenendo che fosse tutto risolto con il concorso-macchietta.

E allora, diciamo una cosa. Ma la diamo sul serio, non per scherzo o per celia: a condizione che finisca questa vicenda stucchevole, l’unica di cui si parla dentro alla coalizione di governo della città, noi di CasertaC’è ci mettiamo a disposizione dato che abbiamo deciso da sempre che la nostra mission non sarebbe stata quella di dover fare quattrini,  affinchè il figliuolo di Nicola Garofalo, in attesa del concorso-porcata possa vivere con serenità i prossimi mesi.

Lo assumiamo noi con un contratto a tempo determinato di 6 mesi. Gli diamo 1200/1300 euro al mese, gli versiamo i contributi purchè questo strazio che marchia Caserta quale città della peggiore specie di quel meridionalume accattone trasformistico-clientelare che ha permesso anche a Salvini di conquistare qualche voto di chi, rischiando con la propria partita iva si alza alle 4 di mattina per portare a casa qualche soldo, rapinato poi dalle tasse comunali, fissate a causa del doppio dissesto alle massime aliquote nazionali.  Tasse che la povera partita iva  che si desta all’alba paga affinchè il comune utilizzi il gettito per placare le ansie esistenziali dei figli dei consiglieri comunali, manco a dirlo a due mesi e mezzo dalle elezioni.

Qualcuno ha da ridire sul fatto che abbiamo definito all’inizio di quest’articolo la politica di Caserta come una cloaca?